UniCredit continua ad ampliare il proprio impegno a supporto alle comunità, ai territori e alle economie in cui è presente in questa fase così complessa. E lo fa con un intervento che unisce 2 temi di grande attualità sui quali la banca è fortemente impegnata: la sicurezza dei propri dipendenti e clienti a fronte dell’emergenza legata alla diffusione epidemiologica del virus COVID-19 e l’impegno nel contribuire allo sviluppo di una società più equa e inclusiva. UniCredit ha infatti chiuso l’accordo per l’acquisto di 90.000 mascherine ‘Cover-up’, certificate, lavabili e riutilizzabili, prodotte dalla Cooperativa Sociale Quid. I dispositivi medici acquistati verranno messi a disposizione dei dipendenti del Gruppo.
“Grazie a quest’ordine da parte di UniCredit vinciamo una doppia sfida” spiega Anna Fiscale, fondatrice e presidente dell’impresa sociale Quid “dare continuità lavorativa a persone con fragilità e rispondere concretamente all’emergenza in corso nel paese. Cover-Up è il risultato di una collaborazione sul nostro territorio con altre 7 cooperative e realtà produttive con alti standard etici. Siamo davvero felici che anche UniCredit si sia unita a tutti coloro che in questi mesi hanno fatto una scelta etica, sostenibile e made in Italy, preferendo le nostre mascherine chirurgiche lavabili Cover-up alle più comuni mono-uso”. Quid nasce dalla volontà di sperimentare il reinserimento lavorativo di donne in difficoltà attraverso il loro impiego in attività produttive che rispondono alle logiche del mercato e che allo stesso tempo stimolano una partecipazione attiva alla bellezza e alla creatività. I dispositivi medici acquistati verranno messi a disposizione dei dipendenti del Gruppo.
L’impresa sociale offre, tramite il proprio brand di accessori e moda etica Made in Italy Progetto Quid, opportunità professionali a quanti vivono circostanze di fragilità lavorativa, con particolare attenzione alle donne: con sede a Verona, Quid conta oggi infatti 150 dipendenti di 16 nazionalità, il 70% con un passato di fragilità, l’85% donne. Le collezioni prodotte, a marchio Progetto Quid, nascono dal recupero di tessuti di fine serie, e dal 2014 hanno permesso di recuperare più di 800km di tessuto, elemento che rafforza l’impegno dell’impresa sociale veronese verso una maggiore sostenibilità della moda, impegno che le è valso il premio Responsible Disruption Award all’ultima edizione dei Green Carpet Fashion Awards, gli oscar della moda sostenibile, organizzati dalla Camera Nazionale della Moda e da Ecoage.
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