Dopo tre anni di emergenza sanitaria, che hanno portato alla semplificazione più o meno totale dell’esame di Stato, la maturità si prepara a tornare alla normalità. O quasi. Se si eccettua il fatto che il secondo scritto verterà su una sola materia (Matematica al liceo Scientifico, Latino al Classico e così via) anziché su due come avvenuto nel 2019, la struttura dell’esame ritorna allo schema pre-Covid: il compito d’italiano uguale per tutti mercoledì 21 giugno e l’indomani la seconda prova anch’essa nazionale e non più locale come avvenuto nel 2022; si chiude con il colloquio interdisciplinare su tutte le materie con uno spazio anche per i percorsi svolti in alternanza e i rudimenti di Educazione civica. Ritorno alla normalità confermato anche dal ripristino dei criteri ordinari per il voto (massimo 40 punti dal credito scolastico e 60 dalle prove) e dalla presenza in ogni commissione di tre membri esterni (come il presidente) accanto ai tre interni. Tranne per le zone alluvionate dove, per effetto di un’ordinanza del ministro Giuseppe Valditara, l’esame sarà tutto orale e non varranno come requisiti di ammissione né aver partecipato ai test Invalsi né aver svolto almeno 200 giorni di lezione. In totale sono 536.008 gli studenti coinvolti nelle prove della maturità 2023. Di questi, 521.015 sono candidati interni e gli altri 14.993 esterni (mentre le commissioni sono 14.000, per un totale di 27.895 classi). In 267.758 provengono da un indirizzo liceale, in 173.892 da un istituto tecnico, i restanti 94.358 da un professionale. Per loro arrivano per la prima volta al traguardo le novità previste dal Dlgs 61/2017 sul secondo scritto. Si tratta in particolare di un’unica prova integrata che non verterà su discipline scolastiche ma sulle attività svolte durante il percorso di studi. In pratica, i commissari declineranno le indicazioni ministeriali sulla base del percorso formativo effettivamente svolto e dei programmi degli istituti, in un’ottica di personalizzazione, partendo da una cornice nazionale generale di riferimento.
Zaia: Rimane un’esperienza indelebile
“Auguro a tutti i 39.356 studenti veneti che stanno per affrontare l’Esame di Stato di vivere al meglio quella che resterà un’esperienza indelebile nella loro esistenza. Anche se nel tempo ha cambiato nome, resta pur sempre l’esame di maturità: la prima vera tappa di passaggio dall’età adolescenziale, quando la scuola è l’occupazione principale, a quella adulta, dove qualunque sia la scelta dopo la scuola secondaria, i giovani entrano in una fase in cui diventano davvero padroni della propria esistenza. Per tutto questo penso sia giusto mandare a tutti un augurio speciale con un grande in bocca al lupo”.È questo il pensiero che il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia rivolge agli studenti veneti di quasi 2.000 classi impegnate da domani nella prima prova dell’Esame di Stato. Quasi 1.000 le commissioni d’esame che lavoreranno nelle scuole venete per valutare le prove dei ragazzi giunti al termine della scuola secondaria di secondo grado. “Dopo alcuni anni davvero difficili quest’anno finalmente anche l’esame torna ad una dimensione ordinaria” conclude Zaia.