Matteo Ridolfi premiato come Alfiere della Repubblica: le congratulazioni di Zaia Il ragazzo è stato nominato Alfiere della Repubblica dopo aver tentato di salvare un uomo di 65 anni con un massaggio cardiaco.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha selezionato 29 giovani Alfieri della Repubblica, tra cui il veronese Matteo Ridolfi. Questi piccoli “eroi”, nati dal 2000 al 2015, ricevono il prestigioso riconoscimento in virtù dei loro atti di solidarietà verso l’ambiente e la cultura, tema centrale che ha ispirato le nomine.

Matteo Ridolfi è Alfiere della Repubblica

“A Filippo, Lorenzo, Matteo, Damiano e Fatima porgo le congratulazioni di tutto il Veneto per il meritato riconoscimento di Alfiere delle Repubblica. Una squadra di rappresentanti della nostra regione che ancora una volta ci da occasione di andare orgogliosi dei nostri giovani.

In loro riconosciamo i tanti ragazzi che sanno indicare la via anche a noi adulti; altruisti, coraggiosi, ingegnosi, animati dallo spirito di comunità. Solidarietà, umanità e operosità sono valori che da sempre tra i Veneti hanno trovato grandi espressioni. Questi giovani ci rendono orgogliosi perché, nonostante ci sia chi non riesce a vederlo, confermano che il testimone generazionale può trovare mani sicure”.

Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto si felicita con Filippo Mutta, 18 anni, di Marano Vicentino (VI), Lorenzo Sassaro, 17 anni, di Valdagno (VI), Matteo Ridolfi, 14 anni, di Colognola ai Colli (VR), Damiano Toniolo, 15 anni, di Villa del Conte (PD), Fatima Sadkaoui, 15 anni, di Torrebelvicino (VI), i cinque ragazzi del Veneto tra i 29 a cui il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha consegnato oggi l’onorificenza di Alfiere della Repubblica.

Le motivazioni

Come ha spiegato il governatore del Veneto, tra i ragazzi premiati “c’è chi ha messo a disposizione di tutti un nuovo sistema di difesa informatica o ha scoperto una nuova stella, c’è chi con intraprendenza e responsabilità ha soccorso e rianimato un passante colto da arresto cardiaco, chi durante il Covid ha trasformato la sua passione in un libro e quest’ultimo in un’occasione di beneficenza, chi ha aiutato il compagno straniero verso un’integrazione effettiva e concreta”.

“Tutte storie – ha concluso il governatore veneto – con cui i nostri giovani ci comunicano che il bene collettivo non è un sogno irraggiungibile ma è frutto delle scelte che ognuno di noi è in grado di fare e portare avanti”.