Fioccano le disdette negli agriturismi veneti per cerimonie e feste di laurea dopo l’ultimo Dpcm, che pone limiti e divieti riguardanti manifestazioni, cerimonie e ristorazione. Come accaduto già in occasione di alcuni decreti durante il lockdown, ci sono però alcuni passaggi poco chiari che rischiano di ingenerare confusione e di essere interpretati in maniera soggettiva dagli organi di controllo locali.
“Comprendiamo la necessità di dare risposte puntuali ed efficaci alla crescita dei contagi – sottolinea Leonardo Granata, presidente regionale e vicepresidente nazionale di Agriturist, l’associazione degli agriturismi di Confagricoltura -. Abbiamo però bisogno di norme certe e chiare che consentano agli agriturismi di lavorare in serenità e ai cittadini di sapere che cosa si può e non si può fare. Il decreto dice, ad esempio, che lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche è consentito solo in maniera statica. Cosa significa precisamente? Che nessuno si può muovere? Che tutti devono restare seduti? C’è poi la questione della ristorazione, consentita a tutti gli esercenti fino alle 24, ma limitata a 30 persone nel caso di banchetti matrimoniali e vietata nel caso delle feste. Un’incongruenza palese. Fermo restando che nei nostri agriturismi, da mesi, sono applicate le regole del distanziamento, delle mascherine e della sanificazione, non comprendiamo il perché di una simile distinzione tra attività similari. Sono norme che creano confusione e panico, tant’è che in questi giorni stanno fioccando parecchie disdette sia per i banchetti nuziali, sia per feste di laurea, anniversari e pure per le cene in generale”.Il timore di Agriturist è che si torni alla situazione paradossale di maggio, quando la ristorazione e l’alloggio erano stati consentiti nelle strutture alberghiere, ma non negli agriturismi. “Questa settimana faremo il punto a livello nazionale per capire come muoversi nelle diverse regioni e per presentare le nostre proposte – spiega Granata -. I dati della pandemia sono infatti diversi da zona a zona e anche i provvedimenti restrittivi sono quindi sempre più mirati”.
Giovanni Ederle, dell’agriturismo Corte San Mattia di Verona, è tra coloro che abitualmente organizzano banchetti nuziali e feste per i diversi anniversari: “Negli ultimi giorni ho ricevuto parecchie disdette – riferisce -, non solo per le feste di laurea, ma anche per pranzi di battesimi e cresime perché questi decreti creano sempre un po’ di paura. Notiamo che c’è sempre calo immediato nei giorni successivi ai Dpcm anche per quanto riguarda le cene. È un’annata difficile e non è ancora finita, visto quello che ha prospettato il virologo Andrea Crisanti per Natale. Noi ci stiamo già riorganizzando con le consegne a domicilio, tenendoci pronti per un eventuale lockdown o mini lockdown che sia”.
Anche Alessandro Tebaldi, presidente di Agriturist Verona, sta ricevendo disdette per le feste di laurea: “Tanti agriturismi mi segnalano l’annullamento di prenotazioni e di persone che rimandano anche il matrimonio a primavera. Purtroppo ogni Dpcm viene recepito dal cittadino come un campanello d’allarme e, anche dal punto psicologico, la tendenza è poi quella di chiudersi in casa. Come ha detto il governatore Luca Zaia, la salute è anche lavoro e le attività economiche vanno sostenute. Parecchie aziende nostre stavano riprendendo un po’ di fiato da agosto e ora si ritrovano di nuovo con le disdette. Chi fa ristorazione vorrebbe continuare a lavorare, nella massima sicurezza, e con regole chiare”.