“Quanto accaduto nei giorni scorsi al Pronto soccorso di Legnago era ampiamente prevedibile ed è destinato a ripetersi. Da tempo sindacati e lavoratori denunciano una situazione insostenibile, le nuove assunzioni non sono più rinviabili”.
A chiederlo è la vicepresidente della commissione Sanità a Palazzo Ferro Fini, la consigliera del Partito Democratico Anna Maria Bigon. “Per il Mater Salutis aggiunge – ci sono 30 milioni provenienti da fondi nazionali: devono essere impiegati immediatamente per poter applicare in pieno le schede ospedaliere”.
“Il Covid ha reso ancor più evidenti problemi ormai datati: le dimissioni sono aumentate perché tanti professionisti hanno deciso di lasciare stremati dai carichi di lavoro degli ultimi due anni visto che si tratta dell’unico presidio sanitario per il Basso Veronese. E alcune scelte dell’Ulss 9, come la prolungata chiusura del punto di Primo intervento di Bovolone, riaperto solo per una passerella elettorale o poco più, hanno peggiorato la situazione. Situazione – sottolinea – che non cambierà in meglio se non risolve anche la questione dei medici di base: interi territori sono scoperti e chi ha bisogno si reca nei Pronto soccorso, intasandoli ulteriormente. Dobbiamo fornire ai medici di famiglia gli strumenti, ovvero il personale amministrativo, per liberarsi della parte burocratica: solo così l’aumento provvisorio del numero degli assistiti può avere un senso e un’efficacia”.