MASO “SPACCA” LA TIVÙ Fu condannato a 30 anni per aver massacrato i genitori. Ora l’intervista sta suscitando aspre polemiche. C’è chi parla di sciacallaggio e propone di boicottare il programma e vietarne la visione

Mi sono già pentito. Mi sono già pentito di quello che ho fatto e cerco di ricostruire una vita”. Così Pietro Maso,  l’ex ragazzo di Montecchia di Crosara condannato a 30 di carcere per aver massacrato assieme a tre amici, nel 1991, i propri genitori risponde a Maurizio Costanzo in un passo dell’intervista che verrà trasmessa domani, giovedì 5 ottobre su Canale 5, in seconda serata. L’anchorman incalza Maso, sottolineando di non aver mai letto, nei filmati, nel libro sulla storia di Maso, un vero pentimento: “beh…Non l’ha mai letto o non l’ha mai visto perché – risponde Maso – il pentimento per me è una cosa seria e oggi, magari, ho l’opportunità di dirlo”. Parlando del periodo precedente il massacro, che l’uomo compì assieme a tre amici, Costanzo chiede a Maso cosa rispose alla madre quando lei gli domandò se le voleva bene: “Risposi di sì… risposi di sì… però non era così”. “Sì…- prosegue Maso nell’intervista a Maurizio Costanzo – Era un momento prima dell’episodio che mi segna per tutta la vita, e io lì avevo alzato tutte le barriere per affrontare il momento. Dunque io in quel momento mi ero staccato completamente dai miei genitori. Lei aveva percepito questo e mi chiese, appunto, questa frase che riascoltandola oggi mi fa male”. L’anchorman prosegue sul ricordo dei genitori. ‘Quanto ci ha pensato a loro?’: “Tutti i giorni”. ‘Ha pianto per loro?’: “Purtroppo, io ho un problema non riesco ad esternare la sofferenza che ho tramite le lacrime … e … sto molto male”. “Sono qui sen­za corazze e senza ma­schere”, dice Maso. L’intervista sta già suscitando aspre pole­miche sul web. Maso appare in tv con gli occhi lucidi, alle sue spalle le foto dei genitori uccisi, Antonio e Maria Rosa. Gli utenti della rete si sono scatenati in particolare con post sul profilo Facebook dell’anchorman, in molti contrari all’iniziativa, pochi favorevoli. Tra i contrari, c’è chi bolla come “sciacallaggio” l’intervista a Maso (che ha scontato 22 dei 30 di carcere, ed è tornato libero nel 2013) e propone il boicottaggio del programma, o chiede di vie­tarne la visione ai minorenni (“non possono ascoltare un assassino in televisione”). Altri si mostrano incuriositi, “vediamo cos’ha da dire…”.

S. P.