Avete letto e capito che avevo ragione io? Quando scrivevo che Pietro Maso, figlio assassino dei due genitori, andava condannato all’ergastolo. Con conseguente lancio della chiave della cella in Adige. Invece no, trent’anni, buona condotta, lavoro esterno, sconto di pena. Il solito sacerdote che lo ha “curato” e “redento” con finale quasi scontato. Maso non è cambiato. E’ un assassino in libertà. Delinquente era, delinquente è rimasto. Ora minaccia le sorelle nel grande imbarazzo di quelli che sostengono il recupero di chi ha sbagliato. Maso andava lasciato morire in galera e dimenticato. Invece ce lo siamo ritrovati depilato, tatuato, pronto per diventare un personaggio. Bell’esempio per i nostri giovani già abbastanza frastornati. Ora è riemersa la sua indole violenta. E’ già indagato per tentata estorsione. Ora le sorelle temono per la loro vita perchè lui deve, parole sue intercettate, finire il lavoro iniziato 25 anni fa. Così spendiamo altri soldi per proteggerle. Perchè lo Stato ne ha tanti. Il signor Maso è un assassino e sarebbe utile farlo tornare in galera prima possibile.