Con 1.650 espositori provenienti da 53 nazioni, è partita Marmomacc, la più importante manifestazione internazionale dedicata a marmi, graniti, tecnologie, design e formazione. In mostra l’eccellenza dei macchinari e dei prodotti grezzi, lavorati e finiti del made in Italy. L’inaugurazione si è tenuta alla presenza di Cosimo Maria Ferri, sottosegretario alla Giustizia, Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto, del sindaco Flavio Tosi, di Antonio Pastorello, presidente della Provincia, oltre a Michele Scannavini, presidente di ICE-Italian Trade Agency e Stefano Ghirardi, presidente di Confindustria Marmomacchine. Su un punto sono stati tutti d’accordo: non c’è promozione commerciale, né cultura della pietra naturale, delle tecnologie e del design al di fuori del Marmomacc, non per nulla arrivata all’edizione numero 51. Un settore che nel mondo vale 23 miliardi di euro di interscambio, con l’Italia che, grazie al lavoro di 3300 aziende e 33 mila addetti, detiene una quota di 4,2 miliardi con un export che arriva al 75% (pari a 3,2 miliardi) e guarda sempre di più all’industria 4.0. Insomma, un’edizione da record sotto tutti i punti di vista per questo appuntamento economico che durerà fino a sabato. “Qui c’è il trionfo del made in Italy, il trionfo dell’industria che va, della materia prima, ma anche della cultura e del aspetto economico legato al turismo. E il governo, con il presidente Renzi e il ministro Calenda, crede molto in questa iniziativa”, ha concluso il sottosegretario Ferri. Tutta la filiera è rappresentata a Marmomacc. Blocchi di pietra grezza, prodotti finiti e semilavorati ma non solo. Ben quattro padiglioni su dodici vedono, infatti, protagonisti i più moderni macchinari specializzati, mentre un’intera area, “The Italian Stone Theatre”, dove si è svolta l’inaugurazione, illustra con tre mostre, l’interazione tra marmo, design e tecnologie di lavorazione italiane. “Si tratta di un progetto realizzato da Marmomacc grazie al Piano di promozione straordinaria del made in Italy del ministero dello Sviluppo economico, in collaborazione con ICE-Italian Trade Agency e Confindustria Marmomacchine”, ha detto il presidente di Veronafiere Maurizio Danese, che era accompagnato dal direttore generale Giovanni Mantovani, “che ha previsto anche la selezione di 300 fra buyer, architetti e progettisti provenienti da 32 paesi”. Per il sindaco di Verona, Flavio Tosi, “la forza della nostra Fiera sta proprio nel fatto che ci sono manifestazioni molto legate al territorio, un territorio che, fra le tante, ha delle eccellenze”. “Vinitaly – ha spiegato – si fa a Verona perché Verona è la prima provincia vitivinicola italiana e l’Italia è il primo paese produttore al mondo. Marmomacc si fa a Verona e funziona a Verona e non altrove perché noi abbiamo il primo distretto lapideo d’Europa, che ha superato difficoltà e momenti assai critici dovuto alla concorrenza globale sempre più forte”. ha concluso Tosi.Tra gli appuntamenti della prima giornata di Marmomacc, il focus “L’Universo della Pietra Naturale nella Regione Veneto” il meeting “Imparare a sviluppare soluzioni innovative nel taglio professionale della pietra”, con la Scuola del Marmo di Sant’Ambrogio.
G. G.