Oltre 30mila operatori qualificati, di cui il 48% arrivato dall’estero, in rappresentanza di 120 nazioni. Sono i numeri di consuntivo del 55° Marmomac, che ha chiuso oggi dopo quattro giornate di business, eventi e formazione alla Fiera di Verona. Un risultato che conferma il salone quale leader internazionale assoluto per l’intera filiera della pietra naturale, nel primo appuntamento in presenza dopo lo stop imposto dalla pandemia. A Veronafiere importatori, contractor, architetti e designer da tutto il mondo hanno incontrato 756 aziende espositrici, di cui 329 straniere da 39 paesi. In tutto 9 i padiglioni espositivi, per un totale di 60mila metri quadrati netti, comprese le aree esterne con blocchi, lastre e le grandi macchine di lavorazione.
“Questa edizione di Marmomac ha vinto una sfida il cui esito non era affatto scontato: mantenere l’elevato profilo di internazionalità e soddisfazione degli operatori che ha sempre contraddistinto l’evento – commenta Maurizio Danese, presidente di Veronafiere –. . Da questo possiamo trarre due considerazioni. Primo, che il salone possiede una capacità attrattiva per il settore lapideo in grado di superare anche le difficoltà ancora legate alla pandemia. Secondo, abbiamo la prova che le grandi rassegne internazionali possono essere organizzate in presenza e in totale sicurezza, garantendo importanti opportunità di business e relazioni e ribadendo il ruolo fondamentale delle fiere per la promozione delle filiere industriali”.“Un risultato che va ben oltre le aspettative” – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere.
La prossima edizione di Marmomac è in programma dal 27 al 30 settembre 2022, con la nuova collocazione infrasettimanale da martedì a venerdì.