Un’edizione di Marmomac che torna in presenza, confermando l’alto tasso di internazionalità. Proviene infatti dall’estero il 45% delle 756 aziende espositrici, pari a 329 imprese da 39 diversi Paesi. In particolare, partecipano 80 aziende dalla Turchia, 15 dal Brasile, 11 dall’Egitto e 6 dall’Iran. E a rafforzare queste cifre sono anche le numerose delegazioni di buyer esteri, architetti, importatori di lastre e tecnologie arrivati dagli Stati Uniti, dal Canada, dalla Russia e dal Maghreb (Egitto, Algeria e Tunisia), aree determinanti per lo sviluppo di progetti esclusivi e di lusso. Sono questi i numeri della 55ª edizione di Marmomac, il più importante evento mondiale incentrato su pietra naturale, graniti, tecnologie di lavorazione, mezzi di trasporto e sollevamento, design applicato e servizi, in programma a Veronafiere da oggi a sabato 2 ottobre.
All’inaugurazione, questa mattina, hanno partecipato il presidente di Veronafiere Maurizio Danese, il sindaco di Verona Federico Sboarina, il presidente di Confindustria Marmomacchine Marco De Angelis, il direttore generale di Agenzia ICE Italian Trade & Investment Agency Roberto Luongo, il presidente della Provincia di Verona Manuel Scalzotto e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Al termine della cerimonia si è tenuto un intermezzo musicale della Fondazione Arena con le più celebri aree del festival lirico.
Marmomac è la prima rassegna internazionale in presenza del calendario autunnale di Veronafiere post-lockdown. Per garantire la massima sicurezza degli operatori sono state adottate numerose misure anti-Covid: obbligo di Green pass e termoscanner agli ingressi, 400 telecamere in grado di segnalare eventuali assembramenti di persone, sanificazione continua delle aree e degli impianti di climatizzazione, oltre a un punto tamponi rapidi a disposizione di espositori e visitatori.
In questa edizione debuttano i Marmomac Talks, incontri, lectio e workshop per mantenere vivo e attuale il dibattito sul settore litico attraverso l’intervento di professionisti ed esperti. I Marmomac Talks si svolgeranno in tre aree allestite in punti strategici dei padiglioni 2, 7 e 12, in modo da consentire a tutti i partecipanti della fiera fisica di spostarsi agevolmente e di distribuirsi senza creare assembramenti.
Sempre nell’ambito dei Marmomac Talks, le tecnologie salgono sul palcoscenico di Marmo+Tech: uno spazio di divulgazione e confronto in cui le aziende parleranno a una platea di tecnici, responsabili di impianto e sviluppatori di prodotto, condividendo case history, best practice e mostrando le innovazioni della tecnica al servizio di chi lavora la pietra.
Molti gli altri appuntamenti in programma, tra cui si segnalano quelli con i curatori e i progettisti delle mostre di The Italian Stone Theatre – Time in Stone. Filo conduttore degli allestimenti nei padiglioni 11 e 12 è il tempo, componente immateriale che maggiormente distingue la pietra naturale dai prodotti artificiali. Le opere trattano temi di design e architettura, arte e sperimentazione universitaria, coinvolgendo anche importanti brand dell’arredo.
“Veronafiere ha preso un grande impegno verso il mondo della pietra naturale perché Marmomac è la sua “casa”, appartiene a tutti i suoi protagonisti e li rappresenta. È questo lo spirito che ci ha guidato nell’ideare e realizzare un’edizione con cui vogliamo dare un aiuto concreto alla ripresa di questo importante settore del made in Italy, che prima del Covid valeva a livello nazionale quasi 3,9 miliardi di euro, per un totale di 3.200 aziende e circa 34mila addetti. Tornare quest’anno al format in presenza e con i più altri standard di sicurezza, dopo il lockdown, è un segnale positivo e un ulteriore passo verso il ritorno alla normalità”. Così il presidente di Veronafiere Maurizio Danese.
Per il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, “l’economia sta ripartendo. Dopo due anni, ci ritroviamo a Verona per un evento che conferma la leadership mondiale delle imprese italiane in un settore che vede, ancora una volta, il Veneto primeggiare per quantità di aziende – ben 1.200 – e livello produttivo. Sono felice e orgoglioso che siano presenti ben 39 Paesi da tutto il mondo. È un segnale importante. Dopo il lungo periodo di pandemia oggi, qui, dimostriamo come il Veneto e Verona sono tornati al centro del mondo economico, ben oltre i confini nazionali. L’economia è ripartita e a Marmomac dimostra che il mondo del marmo ha ripreso a fare business e relazioni dal vivo. Una vetrina importante, che restituisce fiducia e offre una prospettiva incoraggiante per l’intero settore”.
Il sindaco Federico Sboarina ha ricordato che “senza la fiera la nostra città non sarebbe la stessa per posti di lavoro, per notorietà internazionale e per fatturati. Questa consapevolezza è per fortuna salda nelle istituzioni che fanno parte del cosiddetto ‘Sistema Verona’, per questo è stato fortemente voluto da tutti l’aumento di capitale, deliberato a metà aprile. Uno sforzo economico fatto con l’obiettivo di nuovi investimenti e per dare corso al piano industriale”.
Dei dati ha parlato Marco De Angelis, presidente di Confindustria Marmomacchine. “Quelli relativi ai primi sei mesi dell’anno, ha detto, hanno confermato per l’industria lapidea e tecno-marmifera italiana una decisa ripresa dell’export, che rappresenta oltre il 70% del fatturato complessivo del settore”.