Lo scorso anno la “marcia dei Pfiori” è stata un’occasione di confronto sereno. I lavoratori Miteni hanno incontrato i manifestanti con la consapevolezza di tutti che informarsi, capire, dialogare è il punto di partenza per risolvere i problemi”. Comincia cosi la lettera aperta che l’amministratore delegato Antonio Nardone ha indirizzato ai partecipanti alla manifestazione di domani (domenica) che passeranno davanti allo stabilimento di Trissino. “Notiamo con preoccupazione che la manifestazione quest’anno viene promossa e avrà la presenza anche di quelle organizzazioni che lo scorso marzo hanno messo a repentaglio la sicurezza del territorio e della popolazione”, scrive, “Con un’incursione squadrista in azienda, minacciando i lavoratori e accendendo fiaccole a ridosso dei depositi chimici dello stabilimento. Per questo motivo domenica, perla sicurezza di tutti, non potremo aprire l’azienda ai manifestanti come abbiamo fatto lo scorso anno e ne siamo molto dispiaciuti. La presenza dei Pfas nelle acque non riguarda solo il Veneto. Nonostante sia stato chiaramente scritto dai giudici che il problema oggi non è Miteni ma un utilizzo diffuso di queste sostanze nell’industria, c’è evidentemente chi ha interesse a strumentalizzare la buona fede della popolazione ignorando”, conclude, “le sentenze, usando la violenza invece del dialogo, fino ad infiltrarsi in manifestazioni per alimentare un sentimento ostile che soprattutto oggi, alla luce dei fatti, non ha più motivo di esistere”.