Il marchio Chievo è stato assegnato: ad utilizzarlo sarà la privense del duo Sergio Pellissier ed Enzo Zanin. Ma a conclusione della battaglia legale, il presidente del Vigasio – che ha guidato con i suoi soci una cordata nell’asta – interviene per chiarire alcuni aspetti (quelle che chiama “varie inesattezze”).
Vigasio, il comunicato stampa
La passione per il gioco del calcio, quello bello, e per lo sport in generale quale indubbio elemento di socialità ha spinto alcuni dei nostri soci a dare vita ad una nuova realtà. II progetto, una volta studiato ed approfondito con l’ausilio dei nostri professionisti, è stato negli ultimi mesi oggetto di confronto con altri imprenditori e società del Veronese che subito l’hanno accolto con entusiasmo.
Ed ecco perché Venerdì 10 Maggio a quel tavolo non c’era la SSD Vigasio o Cristian Zaffani in qualità di nostro Presidente, come invece riportato, ma un insieme di soci, convinti di avere le capacità per ridare al marchio del Chievo Verona l’importanza che merita.
E‘ davvero svilente vedere come il lavoro di tante persone venga invece ridotto alla, del tutto falsa, affermazione di essere uno strumento nelle mani del sig. Campedelli. Come dichiarato da Zaffani, Luca Campedelli è un amico e l’indiscusso Presidente della ‘favola del Chievo‘; speriamo di averlo ancora sugli spalti del Vigasio, ma non è partecipe nel nuovo progetto. SSD Vigasio ha una storia di quasi 100 anni, è sempre stata sostenuta dalla passione e dagli sforzi economici dei nostri soci, non è certo la marionetta usata per una contesa personale.
Venerdì pomeriggio, Luca Galvan, amministratore della nuova società (non il nostro ‘legale‘), il Presidente Zaffani, i fratelli Avesani e il sig. Pigozzo, si sono seduti a quel tavolo in rappresentanza anche di Pisani, Zaffani Stefano, Galvan Riccardo e di tutti gli altri soggetti coinvolti nel futuro del progetto. Questo team era sicuro che, in caso di aggiudicazione, sarebbe stato in grado di riportare quel marchio nelle categorie più alte del campionato sportivo. Economicamente la cifra di € 400.000,00 (€ 325.000 di imponibile a cui va sommata l’IVA al 22% e le imposte di registro) era il tetto che ci eravamo prefissati per l’acquisto dei marchi, quando l’ultima offerta avanzata da FC Clivense l’ha superato non potevamo che cedere. Ciò nonostante non possiamo che gioire del fatto che, dopo tanta ingiustificata attesa, il Chievo sia tornato in mano ad una società calcistica come quella di FC Clivense con cui ci congratuliamo ed a cui auguriamo il meglio nello sviluppo di questa importante eredità.