Il riassetto Save è pronto a decollare. In agosto dovrebbero arrivare i via libera delle autorità di vigilanza alla complessa operazione che vede Finint salire al comando insieme ai francesi di Infravia e a Daam sussidiaria di Deutsche Bank. Ma scoppia anche il caso Verona. Nell’intervista al Gazzettino il presidente di Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco aveva rilevato: «Verona si aspetta molto di più da Save. Gli aeroporti sono strategici per tutto il Triveneto». Punzecchiatura che ha fatto arrabbiare Enrico Marchi, presidente di Save, la società che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso, ma anche gli scali di Verona e Brescia. “Sono stupito di questi commenti di Mazzucco”, ha detto Marchi, “ma forse oggi gli aeroporti sono un po’ come le squadre di calcio: tutti siamo allenatori. Però bisognerebbe approfondire le cose un po’ meglio: so che Mazzucco è un bravissimo cardiochirurgo, ma se io dovessi parlare di caerdiochirurgia starei ben attento. So solo che Cariverona parla molto in giro di Save invece che direttamente con Save. So che il presidente Mazzucco e il giovane direttore Giacomo Marino hanno contatti con l’ex direttore del Catullo. Sarebbe più semplice rivolgersi direttamente a noi. Quando in passato con la presidenza Biasi c’è stato bisogno di fare l’aumento di capitale della società Cariverona si è diluita tanto da diventare marginale. Adesso pare che vogliano aumentare la loro quota. E io rilancio: investano direttamente in Save. Nell’ottica del sistema del Nordest siamo pronti a far entrare anche Cariverona e il Comune di Verona. Quello di Cariverona mi pare più un atteggiamento da campanile. Ai veronesi ricordo solo che stiamo usando il potere contrattuale di Save per far crescere il traffico sul Catullo”.