Se è lo stesso presidente del Consiglio comunale a criticare il susseguirsi di maratone et similia in città, forse la giunta dovrebbe porsi degli interrogativi. «Ripeto quello che ho sempre detto, anche durante le amministrazioni Tosi» ha scritto su Facebook Ciro Maschio, capo dell’assemblea cittadina e deputato di Fratelli d’Italia. «Bisogna fare meno maratone, farle in vie meno trafficate e in orari ristretti. Così come i blocchi delle domeniche senz’auto, inutili e infatti ridotti. Ogni cosa al suo posto e al suo tempo» ha proseguito Maschio. «Per limitare i disagi e lasciare i cittadini in pace e liberi di muoversi». Centinaia i “like”, i commenti (alcuni fuori luogo, va detto) e le condivisioni. Chiariamo: ben vengano gli eventi sportivi, soprattutto se di qualità. Di più: li riteniamo fondamentali per la vita di una città importante come la nostra. E però sono sempre di più i cittadini che si lamentano. Qualcosa vorrà pur dire. La “VeronaMarathon”, ennesima manifestazione podistica dell’anno, ha reso la vita assai difficile a chi doveva spostarsi per lavoro e più in generale ha impedito a molte persone di muoversi con l’auto fino al primo pomeriggio. Senza dimenticare i turisti che dovevano raggiungere l’aeroporto o la stazione. Successivamente, una volta riaperta la viabilità, l’evento ha provocato inevitabili ingorghi, anche per la concomitanza col primo fine settimana dei banchetti in piazza dei Signori. Ormai è sempre la stessa storia. Perché allora, come propongono tanti cittadini, non spostare parte di questi numerosi eventi fuori dal centro? Sboarina in campagna elettorale sosteneva, giustamente, di voler trasformare le «periferie» in «quartieri». Ebbene: perché non cominciare proprio delocalizzando di qualche chilometro alcune manifestazioni così da rivitalizzare zone per anni ignorate dai nostri politici?
Ps. Non ci è sembrata geniale la trovata di inaugurare la pista di pattinaggio in piazza San Zeno e di inibirla al pubblico nella sua prima domenica di vita causa passaggio podisti.