Martedì, su questo umile ma onesto foglio digitale, abbiamo dato conto dei numerosi disagi subiti dai veronesi per colpa dell’ennesima maratona che domenica scorsa ha determinato la chiusura delle strade e i successivi ingorghi alla loro riapertura. Migliaia di lavoratori sono stati costretti ai salti mortali per arrivare in orario in fabbrica e in ufficio. Anche chi non lavorava, e ci mancherebbe altro, aveva il sacrosanto diritto di muoversi in auto e in moto. Immaginiamo poi la contentezza dei turisti che dovevano raggiungere l’aeroporto e la stazione. Il caos provocato dalla corsa podistica è stato aggravato dalla concomitanza con l’apertura dei mercatini di Natale in piazza dei Signori. Verrebbe da chiedersi perché nessuno abbia pensato ad anticipare o posticipare uno dei due eventi, ma vi rinunciamo. Per capire che il malumore in città è tanto, e che non siamo noi a descrivere una realtà diversa, è sufficiente ascoltare le conversazioni della gente nelle piazze, nei bar, farsi un giro sul web, magari anche sui nostri social, perché no. Pensavamo, o meglio, speravamo che le maratone, le corse campestri e le scampagnate fuori sede fossero finite, almeno per il 2019, e invece no. Facciamo ammenda: ce n’eravamo dimenticate tre. Sissignori, tre. E per di più in soli 17 giorni, numero che per chi è scaramantico porta sfiga di per sé, e dunque speriamo che non si tratti di un segnale premonitore. Andiamo con ordine: 8 dicembre “Marcia del giocattolo”; 15 dicembre “Christmas Run”, e al Bentegodi ci sarà Hellas-Torino, non certo la partita più semplice per via d’afflusso di spettatori e ordine pubblico; 24 dicembre “WeRun-Libere di Correre”. Libere, liberissime, non c’è dubbio. Mettiamoci dentro la rassegna dei presepi in Gran Guardia e la pletora di altri piccoli eventi che faranno da corollario al mese natalizio, e il piatto è servito. Che alcuni eventi siano a scopo benefico non può che farci piacere, ci mancherebbe, e ben venga l’aiuto ai più bisognosi. E però ci sono anche tanti altri modi per fare beneficienza. Comunque avanti, c’è posto! Ci domandiamo, ma forse dovremmo rinunciarvi anche in questo caso, che senso abbia attivare il “contapassi” per limitare l’afflusso di persone in città, quando la città – decisione di Palazzo Barbieri – viene deliberatamente incasinata dai propri amministratori.