Marangona, Tommasi al lavoro per ricucire. Il Pd: no a Bertucco La delibera che accompagna l’Accordo di programma e contestata dalla sinistra ambientalista andrà al voto nella Giunta di venerdì prossimo

DAMIANO TOMMASI SINDACO DI VERONA

La delibera urbanistica per infrastrutturare la Marangona, enorme area di 1 milione e mezzo di metri quadrati a sud ovest di verona tra l’A4 e il Quadrante Europa dovrebbe andare in Giunta per l’approvazione venerdì. Poi in Consiglio comunale.
Come scritto dalla Cronaca di Verona nei giorni scorsi, Sinistra Italiana con il segretario Luca Perini e Sinistra in Comune con l’assessore Michele Bertucco e la consigliera comunale Jessica Cugini avevano fortemente contestato, con una nota ufficiale il pericolo di “cementificazione selvaggia” per la Marangona invocando invece una svolta verso un parco agro-urbano.
Uno strappo eclatante, che ha portato il sindaco Damiano Tommasi a dedicarsi negli ultimi giorni agli incontri con i partiti deLla sua maggioranza per trovare una sintesi che eviti la spaccatura con l’area della sinistra ambientalista uscita tra l’altro rafforzata dal voto alle elezioni Europee.
L’ipotesi che circola a Palazzo a quella di una sistemazione della delibera con alcuni inserimenti che abbiano valore concreto e siano integranti dell’accordo di programma sottoscritto tra Comune, Provincia e Consorzio Zai al fine di tutelare il verde ed evitare che nell’area ci siano solo inserimenti di logistica, ma ci sia spazio anche per innovazione, ricerca, e università.
Ma l’ala ambientaLista più intransigente vorrebbe invece, con Giorgio Massignan dell’osservatorio Verona Polis che il Comune andasse al tavolo con la Regione per ridiscutere il Paqe, piano d’area per il Quadrante Europa, strumento urbanistico superiore a quello comunale, che indica precise vocazioni per la Marangona e non solo.
“Il pericolo è che dopo la cementificazione della Marangona arrivi anche la lottizzazione al Nassar, area pregiata e a rischio esondazione perché vicina all’Adige”, dice Massignan

“Sì a integrazioni forti nella delibera”

Nulla delle promesse di partecipazione, dice Massignan, è stato mantenuto Niente di tutto questo è stato mantenuto, anzi, “mentre si sta elaborando il nuovo PAT (Piano di Assetto del Territorio), l’assessora all’urbanistica Barbara Bissoli sta tentando di velocizzare la cementificazione della Marangona ed ha ipotizzato l’autorizzazione, in deroga, per l’apertura di nuovi hotel nel centro della città. Tutto il contrario di quanto si sperava”. E attacca: “l’avvocata Bissoli, vicesindaca e assessora all’urbanistica di nomina esterna, è una stimata professionista, è stata anche la legale che ha definito l’accordo per l’hotel di lusso della Marriott, di 140 stanze, nell’ex sede della banca Unicredit, di proprietà della Fondazione Cariverona, in via Garibaldi 1. In quell’accordo, l’ex sede della banca Unicredit, fu trasformata da direzionale ad alberghiera, ovviamente in deroga”.
L’attacco di Massignan alla vicesindaca non aiuta certo la posizione di Bertucco che già si trova isolato all’interno della maggioranza e della Giunta”.
Per esempio questa sera il pd prevede sul tema una assemblea cittadina nella quale dovrebbe essere votato un documento che, nelle linee principali, si discosta molto dalle posizioni di Bertucco e Sinistra italiana che propongono un parco agro-urbano alla Spianà.
“Non siamo d’accordo con la posizione dell’assessore Bertucco”, dichiara la segretaria cittadina Alessia Rotta che siede in Consiglio comunale, “che vorrebbe tenere la Marangona come parco agricolo. Già nel 2018 come Pd cittadino avevamo detto che la Marangona doveva avere uno sviluppo che non prevedesse solo la logistica ma anche l’innovazione e la ricerca, con un polo tecnologico sostenuto da Confindustria e dall’Università e servito dalla ferrovia”.
Tutti temi che dovrebbero essere ribaditi nella delibera in fase di approvazione. “Bene il processo partecipativo alla delibera sulla Marangona che ha coinvolto i partiti e che accompagnerà l’accordo di programma. In delibera ci saranno contenuti a salvaguardia del verde e dell’ambiente che faranno parte integrante dell’accordo di programma, laddove non previsti”.
Come anticipato nei giorni scorsi, si lavora insomma a un “lodo” di natura ambientalista che nelle premesse della delibera dia chiare garanzie contro la cementificazione.
Il voto in Consiglio comunale dovrebbe essere il 4 luglio.