“Non ho niente contro il signor Francesco Paolo Figliuolo. Anzi, sono sicuro che sia una brava persona, preparata, competente. Non ho niente nemmeno contro i generali in quanto tali. Ve ne sono sicuramente tanti di eccellenti e capaci. Da antimilitarista e nonviolento non ce l’ho con i militari. Ce l’ho con il militarismo. Ed è questo che mi preoccupa nella scelta del generale Figliuolo come commissario straordinario all’emergenza Covid. Egli viene scelto come comandante nel campo della logistica militare e per aver riorganizzato la “sanità con le stellette” con task force mobili e ospedali da campo. In buona sostanza il governo militarizza il piano vaccinale, riconoscendo alle forze armate maggior efficacia rispetto alla protezione civile, cui istituzionalmente dovrebbero essere affidati compiti primari di tutela della comunità nazionale: “previsione e prevenzione dei grandi rischi, previsione e prevenzione dei rischi naturali e antropici”. Mi verrebbe da dire che sarebbe meglio far funzionare bene le strutture civili che già abbiamo, anzichè affidarle ai militari che hanno un’altra missione. Affidare un piano di emergenza civile ad un generale dell’esercito, per gestire la sanità pubblica con la logica della sanità militare, è una visione politica mascherata da scelta tecnica. Non mi piace.
Mao Valpiana