Il Castello di Sanguinetto, situato nell’omonimo comune della pianura veronese, è un esempio architettonico medievale unico nel suo genere in questo territorio. Costruito dagli Scaligeri intorno al 1375, ha subito numerosi cambiamenti, cessioni e modificazioni.
Il primo documento ufficiale in cui viene citato è datato 1377: si tratta di un atto attraverso il quale i signori Dalla Scala donano il Castello al nobile condottiero Jacopo Dal Verme come ricompensa ai servizi resi loro. Nato come edificio militare nel ‘400, subì i primi cambiamenti diventando una vera e propria residenza signorile. Dopo la morte di Jacopo Dal Verme il castello passò al figlio Luigi, ma nel 1452 la proprietà fu confiscata alla famiglia Dal Verme, accusata di tradimento. Da quel momento, la funzione militare del castello venne meno e la struttura fu suddivisa tra diversi proprietari fino alla fine del XIX secolo, quando gran parte del complesso fu acquistato dal Comune di Sanguinetto e utilizzato come sede del Municipio.
Nonostante il castello abbia vissuto periodi di grande importanza, tanto da ispirare il celebre commediografo veneziano Carlo Goldoni per la sua opera “Il feudatario”, oggi la struttura versa in condizioni di degrado e necessiterebbe di una ristrutturazione significativa. Tuttavia, le risorse economiche per tali lavori scarseggiano.
Il sindaco di Sanguinetto, Daniele Fraccaroli, ha espresso preoccupazione per la mancanza di fondi necessari per la ristrutturazione. “Quello del Castello è un discorso ampio e complicato – ha detto il sindaco – per ottenere dei finanziamenti in un piccolo Comune come il nostro ci vogliono anni e le cifre sono esorbitanti. Abbiamo anche presentato una richiesta tramite il Pnrr, ma purtroppo non è stata accolta… All’interno della provincia di Verona solo il comune di Malcesine ha avuto i fondi. Abbiamo poi fatto domanda direttamente alla soprintendenza – ha continuato Fraccaroli – che ci ha comunicato la possibilità di essere finanziabili per la Torre del Belvedere. Quest’ultima parte del Castello è quella che avrebbe più bisogno di una profonda ristrutturazione: il tetto presenta un buco e a causa di ciò la pioggia cade all’interno logorando ulteriormente la struttura, la quale potrebbe essere a rischio di crollo. Ho anche consegnato i documenti e parlato personalmente con il viceministro ai beni culturali Mazzi”.
Ma purtroppo, come comunicato dal sindaco, non c’è la certezza del quando arriveranno e come arriveranno questi fondi, infatti la certezza di essere finanziabili dalla soprintendenza è arrivata, tuttavia i soldi non ci sono ancora e non possono essere messi a bilancio, bloccando in questo modo le ipotetiche opere di ristrutturazione.
“Oltre alla Torre del Belvedere anche le mura perimetrali hanno vari problemi e andrebbero ristrutturate – ha concluso Fraccaroli – e come se non bastasse c’è anche la parte di proprietà privata del Castello. I proprietari sono venuti personalmente in Comune per vendere, ma purtroppo anche per questo mancano i fondi necessari all’acquisto”.
Attualmente il fiore all’occhiello dal Castello è il Teatro Gaetano Zinetti, il quale è stato ristrutturato 13 anni fa e ospita numerose rassegne ed eventi, come il concorso nazionale di narrativa per ragazzi “Premio Castello” e il concorso di musica internazionale “Gaetano Zinetti”. Tuttavia, senza interventi urgenti, il rischio di deterioramento continua a crescere, mettendo a rischio questo importante patrimonio storico.
Giulio Ferrarini