Due indizi, di solito ne servono tre per fare una prova. Negli ultimi 15 giorni, Flavio Tosi ha strizzato due volte l’occhio alla Lega. Prima sul “caso Morisi’, poi sulla presunta tensione tra Salvini e Draghi. “Mi fa sorridere chi parla di rapporti tesi tra Draghi e la Lega” ha detto ieri Tosi. “La questione mi pare molto semplice e lineare. Su temi come fisco e casa (leggi riforma del catasto) è giusto e legittimo che siano chieste al Governo garanzie, affinché non ci siano aumenti delle tasse e non si metta mano nelle tasche degli italiani. Ancor di più in un contesto di congiuntura economica internazionale (vedi l’aumento di luce e gas) già non facile per famiglie e imprese”.
“Ha quindi fatto bene la Lega a muoversi in tal senso – continua Tosi – Allo stesso tempo va apprezzato il comportamento di Draghi che, a stretto giro, ha rassicurato che non ci saranno patrimoniali di sorta. È normale dialettica politica tra un partito di maggioranza e il Premier. Le voci sulle presunte tensioni le mette in giro una sinistra che vorrebbe governare da sola, schiacciando l’asse delle politiche economiche sul centralismo e l’assistenzialismo. Il centrodestra di Governo ha scelto di sostenere una personalità di alto profilo come Draghi proprio per evitare questo scenario e dare uno slancio liberale alle riforme legate al PNRR”.
In precedenza, Tosi non si era chiamato fuori dalla questione-Morisi, prendendone le difese. “Quando, da ragazzino, iniziavo a fare politica nel mio quartiere, i ‘vecchi’ mi insegnarono che le vicende personali non dovrebbero mai essere strumentalizzate politicamente” aveva detto l’ex sindaco. “Era una regola di civiltà basilare, che a mio avviso dovrebbe valere anche per Luca Morisi”.
“Luca Morisi non ha e non aveva ruoli politici, era a capo dello staff tecnico di un partito come professionista della comunicazione, ruolo peraltro da cui si è dimesso. Quindi è un privato cittadino, su cui trovo ingiusto infierire, come invece hanno fatto alcuni mass media e la sinistra. Sarebbe più giusto che il dibattito politico si soffermasse sui programmi, sui temi e sulle persone candidate nelle città e non sulle vicende personali di un tecnico della comunicazione”. “Altrimenti – aveva concluso Tosi – la politica diventa barbarie mass-mediatica. Altrimenti, ancora una volta, si distrae l’opinione pubblica dai temi più importanti e dirimenti per la vita di tutti i giorni dei cittadini”.
Nel frattempo,il dibattito che “La Cronaca” sta alimentando da tempo con interviste e reportage, è sempre più da prima pagina. Ieri sera, a TeleArena, protagonisti di spicco come Melotti (Forza Italia), Zavarise (Lega), Giorgetti (Fratelli d’Italia).
Argomento clou, la situazione a 8 mesi dalle elezioni. E mentre Giorgetti ha “votato” decisamente Sboarina, come candidato sindaco del centrodestra, risposte molto diverse sono arrivare da Lega e Forza Italia. Zavarise non ha fatto nomi, mentre ne ha fatti Melotti. “Se Tosi ci chiedesse di appoggiarlo, noi lo faremmo” ha detto, ipotizzando scenari complicati per il centrodestra alla ricerca di un’unità quantomai difficile. E sullo sfondo, ricordate, ci sono i due indizi che vedono protagonista Tosi…