Un altro riconoscimento per Matteo Manassero. Per il golfista veronese questo inizio d’anno è all’insegna del riscatto. Nessuna rivincita, comunque.
Matteo rimane un ragazzo educato, parco di parole, contenuto nei modi e nei gesti. Un esempio per come approcciare il mondo dello sport, delle competizioni. Proprio per questo il consiglio direttivo del golf club Verona di Sommacampagna ha, infatti, deliberato l’attestato di socio onorario del circolo al grande campione veronese.
“Il golf Verona – si legge nella nota firmata dal presidente Matteo Gianazza – crede che Matteo, da sempre amico del nostro circolo e di molti dei nostri soci e frequentatori, non sia solo un importante esempio per tutti i ragazzi e gli appassionati del nostro sport, ma sia anche un grande orgoglio per tutta la città di Verona, di cui anche il nostro circolo è una delle sue più attive e storiche espressioni sportive”. Esaurita trionfalmente la primissima parte della stagione con l’emozionante vittoria in Sudafrica e altri importanti piazzamenti, l’ultimo pochi giorni fa in India, Matteo si trova per qualche giorno in Italia e, con la sua grande e apprezzatissima disponibilità, ha presenziato alla piccola cerimonia che il circolo scaligero ha predisposto in suo onore.
“Matteo è davvero un orgoglio per tutti noi golfisti ma anche e soprattutto per tutti gli sportivi veronesi. Conosce bene il circolo, si allena spesso da noi, era il minimo che potessimo fare per lui” ha commentato Gianazza. A Sommacampagna gioca, d’altra parte, anche il fratellino Giovanni, uno dei tanti talenti di cui dispone l’Academy diretta da Giorgio Grillo con la collaborazione di Veronica Zorzi. E proprio sul lavoro con i giovani si è soffermato a parlare Matteo.
“Da sempre il golf Verona – ha detto Manassero – è un circolo che tiene molto ai suoi giovani e questo sicuramente aiuta a far sì che i ragazzi inizino e poi continuino perché si sentono parte di un gruppo, Giovanni è molto appassionato, gioca bene e sta facendo il suo percorso come ragazzo e golfista, vedremo dove lo porterà, in ogni caso sta facendo esperienze che non capitano a tutti i ragazzi della sua età”. Matteo ha voluto poi dare una propria lettura non solo dello stato del golf italiano ma anche e soprattutto della possibilità di affermarsi al grande pubblico.
“Il golf italiano continua a sfornare giocatori di alto livello e questo è motivo di orgoglio, se penso ai ragazzi giovani, tanti hanno le possibilità di arrivare a giocare con noi sul Dp World Tour, penso però che rispetto ad altri Paesi manchino i numeri di giovani che iniziano a giocare, campi pubblici, una mentalità diversa verso il golf. Dovrebbero essere queste le soluzioni, spesso fa paura che un ragazzino inizi ad appassionarsi al golf, questo limita i ragazzi e diminuisce la possibilità dei tecnici di scoprire talenti”.
La storia di Manassero, il suo ritorno alla vittoria a grandi livelli ben 11 anni dopo l’ultima affermazione ha riscosso l’interesse dei vertici dello sport nazionale. Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha parlato di Manassero in termini entusiastici definendolo un simbolo di resilienza.
“E’ una parola che mi piace – ha concluso Manassero – in uno sport individuale come il golf è un valore importante, sono contento che mi venga accostato ma non potrei parlare di resilienza se non avessi avuto un team che mi ha sempre fatto credere in un percorso vincente, io ho sempre creduto più in quello e nell’entusiasmo di cercare il miglioramento piuttosto che inseguire i risultati”.
Che, tuttavia, sono tornati. E che riportano il ragazzo veronese, nuovamente, tra i protagonisti della scena mondiale.
Mauro Baroncini