Breve ma intenso nubifragio in centro poco prima delle 13. Da segnalare l’incidente accaduto a uno straniero, che è stato trasportato in codice rosso all’ospedale dopo essere stato colpito da un fulmine, dopo che si era riparato sotto una pianta.
Come segnalato da Legambiente gli eventi temporaleschi estremi che hanno travolto il Veneto nei giorni scorsi, con forte vento, pioggia e grandine registrati in buona parte del territorio, sono secondo l’associazione ambientalista l’ennesimo segnale che la crisi climatica accelera il passo mentre la transizione ecologica procede troppo a rilento.
Aumentano i pericoli ed i rischi a cui è esposta la popolazione e si accentuano le conseguenze con estesi danni materiali di proprietà e produzioni, ma è soprattutto la progressione del numero di eventi estremi che registriamo ogni anno a spingere la denuncia di Legambiente. Tra il 2010 ed il 2016, analizzando solo i primi sei mesi dell’anno si sono registrati 28 eventi estremi mentre tra il 2017 ed il 2023 i casi sono notevolmente aumentati arrivando ad un totale di 85 eventi climatici estremi abbattutisi sul Veneto.
Un’analisi che Legambiente Veneto diffonde grazie ai dati raccolti dall’osservatorio nazionale Città Clima di Legambiente restituiscono una allarmante crescita del numero di eventi climatici subiti negli ultimi anni: dal 2010 e fino a tutto giugno 2023 sono 113 gli eventi estremi registrati nei primi sei mesi dell’anno in Veneto su 1.732 totali in Italia, con 14 vittime in Veneto su 331 totali in tutto il Paese. Sono stati 31 gli allagamenti da piogge intense, 21 quelli con danni da trombe d’aria e raffiche di vento, 16 con danni da grandine, 11 da mareggiate, 10 con danni alle infrastrutture, 9 i casi di esondazioni fluviali, 6 le frane da piogge intense, 6 gli eventi danni da siccità prolungata, 2 eventi con danni al patrimonio storico dovuto a piogge intense. Un solo evento con danni dovuti a temperatura record. Tra le province le più colpite ci sono Venezia con 29 casi e Treviso con 20. Tra i Comuni a subire più conseguenze troviamo Jesolo (7), Venezia, Verona, Cortina d’Ampezzo e Chioggia (6), Vicenza e Padova (5).
Tutti dati destinati ad aumentare non appena saranno aggiornati con la quantificazione degli eventi accaduti in questo mese che hanno interessato tutto il veneto dalle montagne alla pianura.
La recente pubblicazione del decreto di Giunta dello scorso 27 giugno prevede l’istituzione di una Cabina di Regia e di un Gruppo di coordinamento regionale per lo svolgimento delle attività di predisposizione della Strategia Regionale di adattamento al cambiamento climatico già avviate nel giugno ‘22. Tra i compiti individuati, oltre a ricognizioni ed approfondimenti sulla validità degli strumenti e delle normative regionali in vigore, quello di orientare l’aggiornamento dei piani regionali di settore e far in modo che questi diano risposta alle criticità legate ai cambiamenti climatici. “Non c’è più tempo da perdere. Zaia – dichiara Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto – renda operativa al più presto la Cabina di regia, strumento che da tempo chiedevamo alla Regione. La cabina di regia dovrà essere in grado di coordinare e orientare le azioni dei vari settori della Regione del Veneto e dei Piani urbani di adattamento, vincolando risorse all’approvazione ed alla realizzazione di questi. Il tutto ascoltando la società civile per un confronto franco e produttivo che garantisca l’avvio rapido di interventi coerenti con le indicazioni condivise”.