L’arrivo della grandine, con chicchi grandi come albicocche, assieme a tempeste di vento e forti temporali fa salire il conto dei danni nelle campagne veronesi già duramente provate dal caldo e dalla siccità che hanno seccato la terra, ridotto i raccolti di mais, e grano e tagliato la disponibilità di foraggio per gli animali nei campi arsi dal sole. È quanto afferma la Coldiretti scaligera in riferimento all’ultimo episodio di maltempo di giovedì 7 luglio.
Secondo un primo monitoraggio di Coldiretti Verona, si segnalano danni a fabbricati agricoli e coltivazioni per grandinate e vento forte nell’est veronese e nella bassa dove sono state colpite a macchia di leopardo colture di frutta, seminativi e viti. Proprio la grandine è la più temuta dagli agricoltori per i danni irreversibili che provoca ai raccolti e che in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno. La pioggia – continua la Coldiretti – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.
Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.