Nella storia. Ventisei anni fa, un giorno che il Chievo non dimenticherà mai. E’ serie B, in una giornata caldissima, in uno stadio, quello di Carrara, che assomiglia a un “piccolo Bentegodi”.
Il 29 maggio sono forse 5000 forse più, i tifosi gialloblu in trasferta. Auto, caravan, due treni speciali: un esodo mai visto prima. Alla stazione d’arrivo la polizia li attende in tenuta anti-sommossa ma al vederli si alzano le visiere, si posano gli scudi: quella che arriva è un “popolo diverso” il cui modo di tifare diventerà un modello. Con un occhio al campo e un orecchio alla radiolina si vede il Chievo subire un rigore per un’ingenuità di Moretto; sul dischetto va Fermanelli: è gol!
Segna il Mantova, rivale diretto, e sorpassa, la Triestina lo riprende quasi subito ma ancora non basta. Il Chievo soffre, ma non molla. Una punizione di Antonioli firma il pari, poi Gentilini oepra il sorpasso e corre sotto la curva, dove campeggia un profetico striscione “Ora in B poi chissA’”.
Carrarese-Chievo 1-2
Carrarese: Tambellini, Compagnon, Bizzarri, Ferrario, Salvalaggio, Malfatti, Figala, Gobbo, Fermanelli (11’ s.t. Pasquini) Ratti (3’ s.t. Laghi), Vergassola. All.: Lavezzini.
ChievoVerona: Zanin, Moretto, Ballarin, Maran, D’Angelo, Rinino, Curti, Gori, Antonioli (31’ s.t. Bracaloni), M. Cossato ( 21’ s.t. Spatari). All.: Malesani.
Arbitro: Strazzera di Trapani.
Reti: Fermanelli (rig.) al 5’ pt., Antonioli 17’ s.t., Gentilini 37’ s.t.