Malattie infettive, eccellenza Negrar Continua la ricerca, nonostante l’impegno terapeutico e scientifico per il Covid

L’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria è stato confermato dal Ministero della Salute Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico nella disciplina delle Malattie Infettive e Tropicali. Il riconoscimento di IRCCS era stato decretato il 23 maggio del 2018 ed è soggetto, per legge, alla revisione ogni due anni. La conferma era prevista entro il 2020, ma la pandemia di Covid 19 ha procrastinato le procedure di verifica dei requisiti scientifici necessari.
L’IRCCS di Negrar, il cui direttore scientifico è il professor Pier Carlo Muzzio, è uno dei 52 ospedali di eccellenza in Italia (il terzo nato nel Veneto in ordine di tempo dopo l’Istituto Oncologico Veneto e il San Camillo di Venezia) che si occupano in vari ambiti di ricerca con ricadute dirette sull’attività terapeutica.
“La conferma, oltre ad essere una grande soddisfazione, è un forte stimolo a migliorare nell’ambito delle malattie infettive e tropicali, ma anche ad allargare il riconoscimento ad altri settori di attività importanti del nostro ospedale che sono preminenti dal punto di vista scientifico” afferma il professor Muzzio.
Cuore dell’IRCCS è il Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali e Microbiologia, diretto dal professor Zeno Bisoffi.
Era nato 30 anni fa come centro per le malattie tropicali e centro collaboratore dell’OMS, ma è stato l’irrompere sulla scena mondiale del Covid 19 ad assorbire buona parte dell’impegno dell’IRCCS di Negrar nei primi due anni di vita. Sul fronte dell’assistenza dall’inizio della pandemia nel reparto del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali sono stati ricoverati un migliaio di pazienti, mentre il Laboratorio di Microbiologia ha processato circa 161.500 tamponi molecolari, supportando nella diagnostica il territorio dell’Ulss 9 Scaligera.