Giornata veronese per il presidente del Coni Giovanni Malagò. In mattinata ha partecipato ad un incontro al Cattolica Center su Scherma e Scuola. Nel pomeriggio ha incontrato a Palazzo Barbieri il sindaco di Verona Federico Sboarina. Argomento principale il nuovo stadio. “Il Bentegodi – ha detto Malagò – è stato ristrutturato per i Mondiali del ’90, quasi 30 anni fa. Provate a salire su un treno o una nave costruiti nel 1990… Ci sono esigenze diverse, strutture differenti, nuove tecnologie e nuovi comfort. So che ci sono in ballo diverse idee su come rendere lo stadio più moderno e al passo con i tempi. Personalmente faccio il tifo perché anche Verona segue l’esempio di altre città e realizzi un progetto importante. A Udine, tra mille difficoltà burocratiche, il Friuli è stato rifatto senza obbligare la squadra ad emigrare. Questa sarebbe la soluzione migliore. Difficile pensare ad una strada simile a quella intrapresa dal Tottenham a Londra. Lì il loro stadio è stato abbattuto, la squadra è stata fatta giocare a Wemblay in attesa della nuova struttura. A Verona sarebbe impossibile”. Il sindaco Sboarina non si è sbilanciato. “Stiamo lavorando, siamo agli inizi ed è inutile illudere la gente. Preferisco parlare quando c’è qualcosa di concreto. Ma l’obiettivo di dotare Verona di un nuovo impianto c’è, questo non posso negarlo”. Il presidente del Coni è impegnato in questi giorni nella diatriba che riguarda le candidature per le Olimpiadi invernali del 2026 e per le quali erano state indicate in un primo momento le città di Torino e Milano. Poi dal Veneto si era sentita forte la voce del governatore Luca Zaia in difesa delle ragioni di Cortina e delle Dolomiti. Come dire che non si può mai stare tranquilli.