Lunedì 12 marzo 2012, posticipo della 30^ giornata del campionato di serie B, il neopromosso Verona di Andrea Mandorlini colse un’entusiasmante vittoria in casa del Torino, formazione che con Giampiero Ventura avrebbe conquistato a fine anno la promozione in serie A. Sul punteggio finale di 4-1 mise la firma Domenico Maietta, segnando un gol finito negli annali. È lo stesso ex difensore gialloblù a raccontarlo.
«In quell’occasione – ricorda – c’era poco da pensare. Sono sempre stato un giocatore al quale piaceva giocare d’anticipo e quando mi sono trovato con la palla al piede, davanti alla difesa schierata e senza alcun compagno al mio fianco, ho scelto la soluzione personale, segnando un gol fantastico, che ricordo ancora oggi con grande orgoglio».
In quella stagione i gialloblù subirono, poi, l’eliminazione nella semifinale play off per mano del Varese, in una partita condizionata dalle decisioni arbitrali di un certo Massa. Fu un vero peccato per una squadra forse ancora migliore di quella che avrebbe centrato la promozione l’anno successivo. «Quello era veramente un bel Verona – commenta – per fortuna l’anno successivo ci siamo ripresi ciò che ci era stato, forse un po’ ingiustamente, tolto».
UNA STORIA LUNGA QUATTRO ANNI .A Verona Maietta ha trascorso quattro stagioni indimenticabili, conquistando una doppia promozione dalla C alla A, un risultato che lui stesso previde appena arrivato in gialloblù. «Feci questa profezia – dice – perché era una cosa che sentivo dentro. Ci credevo veramente e fui in grado di trasmettere questa mentalità anche ai miei compagni. La conquista della A fu una grande soddisfazione anche per il povero presidente Martinelli che fece appena in tempo a veder coronato il suo sogno. Era veramente una brava persona».
L’avventura a Verona, però, dopo quattro stagioni si interruppe, in una maniera che lui stesso dimostra di non aver mai del tutto digerito. «Lo sapete bene – precisa – da Verona non me ne sarei mai andato. Ancora oggi sono un appassionato dell’Hellas. Fin dal primo giorno ho amato la maglia, i tifosi e la città. Purtroppo, al termine della prima stagione in serie A mi sono reso conto di non rientrare più nei piani. Ripartii dalla B con il Bologna, dove ho conquistato nuovamente la A. Verona, però, mi è rimasta dentro. Quello fu un addio veramente amaro».
Oggi Maietta, dopo due stagioni da team manager dell’Empoli, attende l’occasione giusta con un diploma di direttore sportivo in tasca. «Ho conseguito il diploma lo scorso19 luglio. Dopo Empoli, con il quale mi sono lasciato benissimo, ho scelto di fermarmi un attimo. Ora aspetto una chiamata».