La scuola che verrà, la scuola del post(?) covid ancora al centro del dibattito pubblico. Con la ministra chiamata a confermare e a smentire le ipotesi che si accavallano su come sarà il prossimo anno scolastico.
Barriere di plexiglas nelle aule? “Una delle tante fake news che riguardano la scuola. Mettere un’immagine con cabine in plexiglas significa fare clic”.
Lo ha detto dell’Istruzione Lucia Azzolina, spiegando che in una riunione del Comitato tecnico scientifico “si era pensato a soluzioni diverse e si era parlato anche di possibili divisori, ma non di cabine in plexiglas che poi io ho visto sui giornali. Mai e poi mai abbiamo pensato a una cosa del genere. Chi può mai immaginare di mettere gli studenti in ‘gabbie’ di plexiglas?”
Luglio con le scuole aperte? “Si può aprire una riflessione, ma dobbiamo tenere i piedi per terra”
“Siamo il paese europeo con più giorni di lezione a scuola”, ha spiegato la ministra. “Li abbiamo distribuiti in modo molto, molto compatto. Certo, si può pensare ad una rimodulazione come avviene in altri paesi europei, ma bisogna prima adeguare le aule perché non si possono mandare i ragazzi a scuola con temperature di 30-35 gradi”.
Riguardo alla durata nelle ore di lezione quando si tornerà sui banchi, Azzolina ha risposto che “dipenderà, in nome dell’Autonomia scolastica, dai dirigenti scolastici, cosa che avviene da vent’anni. Già esistono lezioni che hanno una durata diversa”.