Direttamente dal Ghana, è ora protagonista di una mostra monografica all’Eataly Art House (E.ART.H.). Ibrahim Mahama arriva a Verona con “Voli-ni”. Si tratta di un progetto monografico che permette di conoscere i tratti salienti del modo di lavorare dell’artista. L’aspetto principale che emerge è come Mahama sia solito cimentarsi con materiali di recupero. Li fa rinascere, utilizzandoli in contesti e modalità inedite, e li rende arte. “Voli-ni” si snoda in due ambienti. Il primo è un corridoio, interamente occupato da una maestosa installazione in legno. L’opera è stata costruita utilizzando parti di vecchi letti a castello, fatti costruire dal governo ghanese per diversi collegi del paese. L’artista ha unito assieme tali pezzi, formando una struttura simile a un vagone-letto di un treno. Qui scorgiamo, quindi, un tema dominante nell’arte di Mahama, ossia il viaggio. Viaggio che può essere concepito nel senso letterale del termine ma anche metaforico: è il cambiamento che avviene con lo scorrere nel tempo, pure dello stato delle cose (basti a pensare al riuso degli oggetti che fa lo stesso artista). O ancora, viaggio come trasformazione personale, o crescita interiore. Dal corridoio introduttivo si passa poi a un’ampia sala, dove sono esposte le restanti opere. Qui si trovano collage di immagini di vecchi edifici e soggetti provenienti dal mondo naturale. Mahama ha arricchito queste composizioni con mandali operativi, fogli di lavoro, documenti fiscali e altri materiali trovati negli archivi di quelli stessi luoghi. Ha inserito tali pagine una a fianco all’altra, come a comporre il pattern di un’inusuale carta da parati. L’artista ha, infine, completato il tutto con delle sue immagini ritraenti il territorio ghanese. Ciò ha compreso dei suoi appunti, con disegnati anche droni, aerei, pipistrelli, mappe, diagrammi e molto altro. “Voli-ni” è stato descritto dai suoi realizzatori come un progetto che gioca tra passato, presente e futuro. Il passato è rappresentato dai materiali riutilizzati nelle opere e dai soggetti raffigurati. Elementi che rappresentano idealmente pure le idee e le speranze dell’artista non andate a buon fine. Troviamo il presente nella condizione “usurata” delle varie componenti dei collage. Infine, il futuro sono l’innovativa conformazione e i nuovi significati che l’artista ha dato ai materiali adoperati. L’allestimento della mostra, pensato da Eva Brioschi, sembra volere richiamare proprio i luoghi dove Mahama ama fare arte. Nel 2019 quest’ultimo ha comprato e messo a nuovo dei silos in Ghana. Li ha quindi resi degli spazi dedicati alla cultura. L’ambiente occupato dalla mostra veronese è spoglio, in stile industrial. Un aspetto simile a quello che avrebbero potuto avere i silos di Mahama, soprattutto prima della loro sistemazione. “Voli-ni” sarà aperta al pubblico fino al 29 gennaio 2023.
Giorgia Silvestri