Cara Cronaca,
ti scrivo per sapere qualcosa su Sergio Pellissier. Da tempo non se ne parla più, nè per quanto riguarda notizie di mercato, nè per altre situazioni. La sensazione è che oggi, quello che è stato l’ultimo “campione” del Chievo, sia relegato a un ruolo di secondo, o terzo piano. Scavalcato da De Giorgis nelle vesti di direttore sportivo e ai margini anche dell’area tecnica, che poteva essere un suo compito preciso. Proprio una recente intervista di De Giorgis, mi ha fatto pensare: ”E’ stato la bandiera del Chievo – ha detto -ma non ho rapporti con lui. Il suo futuro non dipende da me”.
Peccato, perchè uno come Pellissier poteva sempre servire… O no?
Claudio, Verona
Gentilissimo Claudio,
la pensiamo esattamente allo stesso modo, ma abbiamo già avuto l’occasione per ricordarlo. Soprattutto in momenti difficili, com’è sicuramente quello che sta vivendo il Chievo, avere vicino uomini fidati, che hanno fatto la storia, potrebbe essere un’ancora di salvataggio. Per passione, senso di appartenenza, attaccamento ai colori, Pellissier poteva (può ancora, perchè no?) essere il riferimento più importante del presidente Campedelli, che del resto, aveva avuto per lui parole molto belle. “Potrebbe essere il presidente del futuro” aveva detto.
Poi in realtà, è successo quello che è successo. Superato da De Giorgis nelle questioni di mercato, Pellissier è finito ai margini del Chievo, in un ruolo che non è degno della sua storia. Come uscirne? Le parole di De Giorgis, diciamo la verità, sono sicuramente sincere (diamogliene atto), ma non sono proprio il massimo. E la dicono lnga su un rapporto evidentemente ai minimi termini.
E oggi, Giorgio De Giorgis è l’uomo forte del Chievo, quindi è difficile pensare che Pellissier possa ritrovare una sua precisa dimensione.
Nè l’interdizione a Campedelli può in questo caso aiutarlo. Oggi come oggi, spiace dirlo, è difficile individuare quale futuro possa avere Pellissier, nel Chievo. Anche perchè, va detto, non gli si poteva certo chiedere di improvvisarsi direttore sportivo. Per lui era lecito pensare a un ruolo di natura tecnica, al fianco del presidente, riferimento per tutti, proprio in virtù del suo straordinario percorso. Un po’ quello che Maldini fa al Milan. O Zanetti all’Inter. Ruoli non solo di facciata, ma operativi.
Così non è stato e adesso, sembra obiettivamente difficile recuperare il terreno perduto. E riallacciare i fili di un rapporto evidentemente compromesso. Peccato, davvero. Per Pellissier e per il Chievo, che ne aveva di certo bisogno.