Per la prossima campagna vaccinale si stima un incremento del 50%, per un totale di oltre 1,2 milioni di vaccini. Ma Federfarma lancia l’allarme: c’è il rischio che tutte queste dosi di vaccino non siano disponibili in farmacia.
“Ciò significa che, in assenza di un canale capillarmente diffuso e facilmente raggiungibile da tutti, qual è la farmacia, molti cittadini, appartenenti soprattutto alla fascia attiva della popolazione e quindi sottoposti a un maggior rischio di contagio, si troverebbero nell’impossibilità di vaccinarsi”, osserva il presidente di Federfarma Marco Cossolo.
Cossolo ribadisce come il prossimo autunno la vaccinazione antinfluenzale sarà fondamentale per agevolare la diagnosi di Covid-19 e gestire i casi sospetti, soprattutto considerando l’attuale ripresa dell’epidemia e vaccinare, oltre le persone a rischio, la maggior parte della popolazione attiva per evitare il congestionamento della sanità territoriale. “Le farmacie sono pronte a distribuire i vaccini messi a disposizione dal Ssn secondo termini e modalità da stabilire, anche per conto delle Amministrazioni regionali che vorranno renderli disponibili”, continua il presidente di Federfarma.
Inoltre, Federfarma insieme a Fofi (Federazione ordini farmacisti italiania) e alla Fondazione Cannavò promuove i corsi offerti dall’Utifar (Unione tecnica italiana farmacisti 2000) per formare i farmacisti a somministrare direttamente i vaccini ai cittadini. “Federfarma chiede l’adozione di un provvedimento legislativo che abiliti espressamente il farmacista a inoculare i vaccini, come già avviene in molti Paesi dell’Unione Europea – conclude Cossolo – anche nell’ottica di future campagne vaccinali anti-Covid. Peraltro molte farmacie sono anche strutturate per consentire, presso i propri locali, la somministrazione del vaccino da parte di un infermiere”.