Gianna Costa è la poetessa veronese che ospitiamo per farci raccontare della sua recente raccolta di poesie, dal titolo UNIVERSO DANTESCO. Costa abita a Villafranca di Verona, ma tiene particolarmente alle sue radici, quelle di Lugagnano di Sona, al punto da partecipare ancora alle attività del Comune. Dipendente INPS, oggi è felicemente in pensione e si può permettere di dedicarsi anima e corpo alla sua più grande passione: la letteratura dei grandi maestri del passato, che grazie ad Edizioni03 di Verona la vede in libreria con un’opera di grande spessore. «Mi sono avvicinata a Dante nel 2021 quando erano in atto, in tutta Italia, i festeggiamenti per i 700 anni dalla sua morte. All’Università Popolare di Sona c’era un corso online tenuto da Mirco Cittadini, dal titolo “Salire le stelle” a cui ho partecipato, ed entusiasta delle spiegazioni raccolte ho iniziato a “tradurre a modo mio” alcune lezioni in poesie, che di volta in volta recitavo ad inizio della lezione successiva; da quel momento è partito l’impulso di farne una pubblicazione.»
“Allieva di Dante”, le piace questa attribuzione?
«Credo che sia più giusto definirmi un’allieva di Mirco Cittadini, in quanto è grazie a lui se mi sono appassionata alla Divina Commedia.»
La sua crescita poetica è fatta di varie fasi, ce ne parla?
«Agli esordi la mia poesia è nata come strumento per esprimere emozioni e stati d’animo, scritte quasi tutte di getto e raccolte nella prima silloge dal titolo “Sussurri nel vento”, che oggi mi piace rinominarlo in “libro allo sbaraglio”. Nel secondo libro “Come l’Araba Fenice” ho curato di più la parte poetica raccogliendo liriche che aprono al dialogo, come lo possono essere quelle di “Universo dantesco”.»
Quanto è stato esaltante dare nuova linfa ai canti danteschi attraverso la sua attenta analisi?
«Ricordo che durante le lezioni prendevo appunti su alcuni dettagli che mi entusiasmavano particolarmente e nei giorni successivi ci lavoravo attorno finché ne usciva una poesia.»
Durante il suo narrare “Dante ci prende per mano”: ci approfondisce il concetto?
«In questa poesia mi immedesimo a passeggio con Dante, mano nella mano, attraverso i canti di Inferno, Purgatorio e Paradiso. Lui ha chiesto aiuto a Beatrice ed io ho immaginato di chiederlo a lui.»
Giampietro Costa, suo fratello, è l’autore della copertina e le 3 raffigurazioni di Dante nel testo.
«Giampietro fa l’illustratore di professione e me lo ricordo a disegnare fin da molto piccolo. Ci tenevo tantissimo che la copertina di “Universo dantesco” fosse illustrata da lui, ed oltre ad accontentarmi mi ha preparato anche le tre raffigurazioni di Dante che introducono i tre Canti di Inferno, Purgatorio e Paradiso.»
Cos’è per Gianna Costa scrivere?
«Una passione incredibile. Ho iniziato a dedicarmi alla scrittura, in modo serio dopo la pensione, ed ho cominciato con un libro-diario (“Africa dolce amara”) raccontando un periodo trascorso come volontaria presso una missione Comboniana in Uganda.Ho poi approfondito la poesia in italiano, e solo da qualche anno mi cimento in quella dialettale veronese.»
Oggi è presente in vari Simposi poetici veronesi, quanto è importante divulgare Cultura ed avvicinare sempre più le persone a “questa nobile arte di esprimersi”?
«Faccio parte del Cenacolo Berto Barbarani e di altri incontri poetici dove recitiamo poesie non solo nostre, ma di importanti poeti scomparsi, da mantenere vivi attraverso le loro opere. A me piace divulgare la cultura cercando ogni volta di coinvolgere amiche ed amici poeti e non solo, in quanto la poesia, come l’amore per la letteratura, deve appartenere sempre a tutti: nessuno escluso.»
A cura di G. Iovino