Stipulato a Roma un innovativo protocollo d’intesa tra la Guardia di Finanza e il neocostituito Centro di Scienze della Sicurezza e della Criminalità degli atenei di Trento e di Verona che punta sull’apporto della ricerca universitaria sulle scienze della sicurezza per affinare le metodologie e le strumentazioni investigative in materia economico-finanziaria.
L’obiettivo è molto concreto: costruire strumenti all’avanguardia di supporto alle attività operative e di analisi, realizzare applicativi informatici che possano incrementare ulteriormente l’efficacia e l’efficienza degli interventi ispettivi delle unità operative del Corpo, progettare e creare strumenti tecnici di supporto alle indagini.
L’accordo ha un ampio raggio d’azione sui principali illeciti economico-finanziari: evasione, elusione e frodi fiscali, truffe, infiltrazione della criminalità nell’economia legale, contraffazione di marchi, traffico di prodotti petroliferi, contrabbando, specialmente di tabacchi. Ci si occuperà anche di tutelare il Made in Italy, il diritto d’autore, la sicurezza dei prodotti. La firma del Capo di Stato Maggiore del Comando Generale del Corpo, Gen. D. Francesco Greco, e del direttore del Centro di Scienze della Sicurezza e della Criminalità e professore di criminologia dell’Ateneo trentino, Andrea Di Nicola, è avvenuta alla presenza, tra gli altri, dei
rettori delle Università di Trento, professor Flavio Deflorian, e di Verona, professor Pier Francesco Nocini, del direttore generale di Verona, Federico Gallo, e del Capo del III Reparto Operazioni, Gen. B. Giuseppe Arbore. Presente anche il coordinatore scientifico della sede
del Centro dell’Università di Verona, Roberto Flor, professore di diritto penale ed esperto di investigazioni tecnologiche.
«La partnership con il Centro interuniversitario di Scienze della Sicurezza e della Criminalità –
ha commentato il Capo di Stato Maggiore, Gen. D. Francesco Greco – segna l’avvio di una innovativa forma di condivisione di conoscenze scientifiche e tecnico-operative, che mira ad orientare, in modo sempre più efficace, l’azione di prevenzione e contrasto ai fenomeni di
illegalità economico-finanziaria, a tutela dell’economia sana del Paese, rafforzando il percorso
di innovazione e di digitalizzazione intrapreso dalla Guardia di finanza».
Soddisfazione anche da parte del rettore dell’Università di Verona, Pier Francesco Nocini: «Il Centro Interuniversitario di Scienze della Sicurezza e della Criminalità delle università di Trento e Verona è il frutto della collaborazione di docenti esperti sui temi della sicurezza presenti nei due Atenei. Vi è una domanda forte e crescente di professionisti della sicurezza che sappiano utilizzare gli strumenti multi e interdisciplinari di identificazione, comprensione e gestione dei rischi. Nostro compito, come universitari, è dare una risposta a tali richieste, mettendo in
campo conoscenze e capacità di ricerca. Fare questo in collaborazione con la Guardia di Finanza ci rende particolarmente orgogliosi».