Le università italiane da qualche anno hanno cambiato il sistema contabile, passando da una contabilità finanziaria pubblica ad una contabilità economico patrimoniale. Il nuovo sistema rileva nei report di sintesi dell’istituzione sia gli aspetti economici (ricavi, costi, utile) sia quelli patrimoniali. L’università di Verona, per il secondo anno consecutivo, ha chiuso il proprio bilancio con dati assolutamente positivi sia in termini economici che patrimoniali. Ecco alcuni dati 2016: proventi operativi 213.677.000 euro, costi operativi 187.359.000 euro di cui costi del personale 102.209.000 euro, costi della gestione corrente 76.940.000 euro, ammortamenti e svalutazioni 8.210.000 euro, immobilizzazioni 117.790.000 euro, attivo circolante 218.012.000 euro, patrimonio netto 161.096.000 euro. Tali dati, in particolare l’utile di esercizio (18.995.000 euro) e la situazione patrimoniale dell’università di Verona, consentono oggi agli Organi accademici di avviare con fiducia ambiziosi piani di sviluppo dell’ateneo in termini di reclutamento di personale docente e tecnico, in investimenti in spazi e infrastrutture e in attrezzature scientifiche e didattiche. L’università di Verona ha previsto un piano di circa 12 milioni di euro per il reclutamento del personale nel biennio 2017/2018, un importante e significativo piano di sviluppo edilizio, un ingente investimento in attrezzature scientifiche all’avanguardia per la ricerca scientifica e in nuova strumentazione per la didattica. Il piano di reclutamento per gli anni 2017-2018 prevede un investimento finanziario di quasi 11 milioni di euro per coprire 146 posizioni di docenti e ricercatori. I risultati di bilancio inoltre hanno consentito all’ateneo di strutturare da quest’anno il proprio sistema di contribuzione studentesca in modo tale non solo da recepire le novità introdotte dalla legge di Bilancio 2017 che richiedono sistemi di agevolazioni a favore degli studenti rientranti nelle fasce di reddito più basse (Isee fino a 30.000 euro), ma anche da premiare tutti gli studenti, indipendentemente dal reddito, in possesso dei requisiti di merito (crediti formativi acquisiti), prevedendo una contribuzione ridotta di 200 euro rispetto all’anno precedente.