Sacro Cuore, ospedale di insegnamento
Il secondo corso di laurea triennale e magistrale troverà spazio nella sede di Negrar
Consentire una formazione completa alle professioniste e ai professionisti sanitari di domani, accogliere le esigenze del territorio con l’inserimento di un numero maggiore di camici bianchi, tenendo alta, allo stesso tempo, la qualità sanitaria.
Verona fa scuola con la nascita del nuovo corso di Laurea in Medicina e Chirurgia a indirizzo ingegneristico.
A renderlo possibile la nuova collaborazione tra l’Ateneo e l’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar che, a partire dall’1 ottobre 2024, potrebbe diventare, dopo le approvazioni di Mur, Consiglio universitario nazionale e Anvur, Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, sede del nuovo corso di laurea che il 7 dicembre scorso ha già ricevuto il placet del Coreco,Comitato regionale di coordinamento.
L’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, a distanza di un anno dall’insediamento del Corso di laurea in Farmacia, attivato lo scorso ottobre, ha rinnovato la propria disponibilità all’Ateneo, grazie all’impegno dell’Amministratore delegato Mario Piccinini e del Consiglio di amministrazione, a insediare all’interno delle proprie strutture anche i corsi dell’area sanitaria.
Il corso di laurea è stato presentato questa mattina, a Palazzo Giuliari, sede del Rettorato, dal rettore Pier Francesco Nocini e dall’amministratore delegato di Negrar Mario Piccinini.
Un progetto di ampio respiro che vede l’Università di Verona, tra le prime in Italia, ad avviare un secondo corso di laurea in Medicina e Chirurgia, che troverà spazio all’interno dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar e che consentirà alla struttura sanitaria di poter ambire, a pieno titolo, a trasformarsi in un “teaching hospital”, un vero e proprio ospedale di insegnamento, sede dei corsi di laurea triennale e magistrale dell’area sanitaria.
Presenti, insieme a numerosi rappresentanti dell’ateneo e dell’ospedale di Negrar, anche il direttore generale dell’Università Federico Gallo, il direttore amministrativo dell’IRCCS di Negrar Claudio Cracco e Nicoletta Zerman docente di Malattie odontostomatologiche dell’Ateneo che, a partire dall’1 gennaio prossimo, dirigerà la nuova struttura autonoma di Odontoiatria infantile e igiene orale nella struttura di via San Marco dell’IRCCS di Negrar dove saranno inserite le attività di assistenza e il corso di laurea triennale in Igiene dentale e il corso di laurea magistrale in Scienze delle professioni sanitarie. Primo passo verso la trasformazione dell’IRCCS di Negrar in ospedale di insegnamento.
L’intuizione è nata all’interno del nuovo dipartimento Dimi, dipartimento di Ingegneria per la medicina di innovazione, dove sono coniugate tali professionalità e competenze, in ambito di didattica e ricerca.
Fondamentale in questo passaggio è il ruolo della Regione Veneto per sostenere e appoggiare un progetto così innovativo che avrà ricadute positive sul territorio regionale e nazionale.
Struttura autonoma in via San Marco
Il primo gennaio 2024 Odontoiatria e ingiene orale sarà inserita nel centro sanitario
Il primo passo che vede l’Ospedale di Negrar avviare la propria trasformazione in ospedale di insegnamento è proprio la costituzione, a partire dall’1 gennaio 2024, della nuova struttura autonoma di Odontoiatria infantile e igiene orale, che prevede la clinicizzazione di alcune attività assistenziali e di formazione universitaria in ambito odontoiatrico, coordinate da docenti universitari. La struttura autonoma sarà coordinata da Nicoletta Zerman, docente di Malattie odontostomatologiche dell’Università di Verona con un’esperienza ultratrentennale in tale ambito.
Questa prima struttura, che sarà inserita nel Centro Odontostomatologico dell’Ospedale Sacro Cuore con sede in via San Marco, coniugherà l’assistenza clinica nell’ambito dell’Odontoiatria pediatrica e dell’igiene orale, con la formazione universitaria. Infatti, nel corso dell’anno ci sarà il trasferimento e relativo insediamento del Corso di laurea triennale in Igiene dentale e del corso di laurea magistrale in Scienze delle professioni sanitarie tecniche già attivi da parte dell’Ateneo, proprio nell’ambito sanitario della struttura di via San Marco afferente all’IRCCS di Negrar. “Un anno fa, in occasione della firma dell’accordo quadro tra l’Università di Verona e l’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria, ho sottolineato che quella stretta di mano tra me e il Magnifico Rettore dava vita a un progetto condiviso, di cui il Corso di Laurea magistrale in Farmacia era solo l’inizio”, ha sottolineato l’ad Mario Piccinini. “Oggi quel progetto segna ulteriori tappe in ambito sanitario, sempre sulla strada dell’innovazione come lo è stato per Farmacia. Il Corso di Laurea in Medicina e chirurgia a indirizzo ingegneristico guarda molto lontano, alla presenza nelle corsie dei nostri ospedali veneti e italiani di medici in grado non solo di utilizzare le alte tecnologie, ma anche di saperle governare, mettendole sempre a servizio del bene del paziente” ha concluso Piccinini.
Ampliamento dell’offerta. Con 7 mila matricole e ricerca di qualità
Ma c’è anche l’ampliamento dell’offerta formativa dell’Università di Verona.
Una visione le cui basi sono state gettate già a partire dall’anno accademico 2019/2020 per arrivare a un totale di 18 nuovi corsi triennali e magistrali nell’anno accademico 2023/2024. Gli ambiti dei nuovi percorsi formativi sono attinenti all’innovazione nell’area sanitaria, digitale, economica, tecnologica e rivolti allo sviluppo sostenibile. Settori determinanti per rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro in costante trasformazione e alle richieste del mondo produttivo del territorio. L’offerta formativa che l’università ha sviluppato in questi ultimi anni è ricca e completa, tanto da soddisfare le aspettative di oltre 28000 iscritte e iscritti.
Numeri che sono destinati a salire in conseguenza dell’ulteriore ampliamento dell’offerta formativa in programma per il prossimo anno accademico.
“Fondamentale – dice Nocini – il supporto della Fondazione Cariverona con il suo Presidente Alessandro Mazzucco, che ha contribuito allo sviluppo di questo progetto. Scegliere l’università di Verona si conferma una strategia vincente per il proprio futuro. Lo testimoniano le circa 7000 nuove matricole che hanno scelto il nostro Ateneo, lo confermano i dati occupazionali dei nostri laureati e delle nostre laureate che lavorano nell’83,8% dei casi a un anno dalla laurea, rispetto al 74,5% della media nazionale, dato che sale al 91% per i laureati magistrali a 5 anni dalla laurea. Facciamo tesoro della fiducia che le nuove iscritte, i nuovi iscritti e le loro famiglie ci confermano continuando a lavorare per un’offerta formativa di qualità, supportata da una ricerca all’avanguardia, da servizi a misura di studentesse e studenti e in linea con gli obiettivi di crescita che si addicono a una università giovane e dinamica, attenta alle trasformazioni del mercato del lavoro e alle esigenze del territorio”, ha concluso il rettore.