Profondo cordoglio in 4 paesi per la scomparsa improvvisa, mercoledì 27 marzo, di Lorenzo Giacopini, classe 1938, per gli amici Zraff”, impegnato in tutta la sua laboriosa vita nell’animazione del canto corale. Ha diretto, infatti, i cori “Coste Bianche” di Negrar e il “Montegaleto” di Bussolengo. Ha fondato nel 1969 il “Fiorelin del bosc” di Ceredo di Sant’anna d’Alfaedo e, inoltre, nei primi anni ’80 ha contribuito a varare il gruppo corale teatrale “La Resela” di Pescantina, di cui è stato il primo indimenticato maestro. In una serata memorabile, il 6 dicembre 2013, alla Pieve romanica di San Giorgio Ingannapoltron, i cori, riuniti per l’occasione, gli hanno tributato un premio alla carriera.
Mazziano di formazione, laureato a Padova in chimica pura, musicologo per passione, Lorenzo ha insegnato matematica e scienze con un leggendario gruppo di colleghi, di cui facevano parte lo storico Rino Cona e Franca Vallenari, alle medie di Sant’Anna D’Alfaedo e a questo territorio è rimasto sempre legato, contribuendo alla raccolta della “cante” riunite poi nel volume “Canti popolari della Lessinia occidentale” edito a cura del Fiorelin del bosc. Un piccolo grande monumento alla tradizione orale.
“Cominciai a scegliere le canzoni tra quelle che avevo già raccolto, a vagliarle, a confrontarne l’autenticità, ad andare in biblioteca a cercare”, raccontava. “Nel fare questa raccolta avevo passato al setaccio tutta la Lessinia: uno dei motivi che mi avevano fatto scegliere Sant’Anna d’Alfaedo, in genere poco richiesta, come sede di insegnamento. Si trattava di vincere un pregiudizio, quello secondo cui la canzone cantata da un coro di montagna doveva essere solo quella della tradizione alpina, regolarizzata nelle melodie e spesso anche nei testi”. Questo modo nuovo di fare la canzone popolare avviene per Lorenzo Giacopini a Ceredo, una piccola contrada nel verde, vicino a Sant’Anna d’Alfaedo.
“Il coro Fiorelin del Bosc nasce proprio come ritorno ad una certa vocalità di montagna, ancora genuina, non ancora passata attraverso la cultura tradizionale, sottolineava il maestro, poi abbiamo cominciato a cantare le nostre canzoni. Da allora la strada della raccolta è diventata quella più praticata dal coro: le versioni venivano confrontate, scelte e catalogate. Alla fine è nato un libro collettivo, che agli esperti sembrava impossibile perché nessuno credeva che la Lessinia occidentale custodisse fra le sue “preare” e le sue case di pietra melodie tanto belle”.
Ma nel frattempo il chimico-musicante-ricercatore non aveva abbandonato la direzione di altri gruppi corali: il “Montegaleto” di Bussolengo, le “Coste Bianche” di Negrar e affrontava un’esperienza completamente nuova nel suo paese d’origine: la fondazione de “La Resela” ancora in grande attività. Col coro Montegaleto di Bussolengo, Lorenzo ha trascorso anche la sua ultima sera.
un coro nato nel 1967 e che Giacopini ha seguito passo passo, diventandone direttore a più riprese e condividendo con gli amici di una vita la passione per il canto e la musica insieme.
I funerali a Bussolengo, dove è stato ricordato dal sindaco Roberto Brizzi in Consiglio comunale, venerdì primo marzo alle 15.30, nella chiesa di Santa Maria Maggiore.
Lino Cattabianchi