«È necessario che sull’autonomia arrivino risposte dal governo, perché a oggi, è il governo a essere inadempiente. Per firmare, manca il pezzo di carta del governo». Non poteva essere più diretto il governatore del Veneto Luca Zaia, oltremodo seccato per i continui ritardi dell’esecutivo nell’approvazione del testo base della storica riforma voluta dalla Lega. «Attendo il documento, perché» ha sottolineato «ripeto che a oggi la Regione Veneto non ha un pezzo di carta in cui si dica quali delle sue richieste siano state accettate e quali no. E solo sulla base di questo riusciremo a ragionare. Il tema è chiaro: è in mano al presidente del Consiglio, che deve preparare una bozza d’intesa con il ministro Stefani. Tutto il resto sono ancora solo voci, compreso il fondo perequativo. Di certo, vorremmo discutere fino in fondo sulle 23 materie, ma il tema fondamentale sono le questioni finanziarie». Riguardo alla posizione del vicepremier Di Maio, Zaia ha poi affermato: «A forza di dirlo, Di Maio si è convinto che questa autonomia sia contro il Sud, cosa che non è, perché fior di accademici hanno dimostrato che è un’opportunità, ed è vergognoso quindi dirlo. Dispiace, quindi, vedere che organizzi un gruppo di lavoro con l’Università di Napoli per dimostrare che è una farsa. Ben venga uno studio, ma implementerei il gruppo di lavoro con accademici veneti, lombardi ed emiliani. Certo che una proposta così, a 650 giorni dal referendum» ha attaccato Zaia «è una novità riprovevole, solo per buttare tutto all’aria. A oggi i 5 Stelle non hanno presentato agli italiani la loro idea di autonomia e ritengo che sia grave. L’unica proposta sul tavolo è la nostra. Salvini? Sta seguendo la partita molto da vicino, ma nell’assemblea di condominio non c’è solo la Lega. E credo che i grillini sappiano che nel regolamento di condominio c’è anche l’autonomia, per cui è bene che si adeguino». Il governatore è ormai un fiume in piena: «È giusto che il parlamento sia coinvolto: la mia idea è quella di arrivare subito a una pre-intesa, per poi firmare l’intesa vera e propria in parlamento. Se comunque non sarà questo governo a scrivere l’autonomia, lo farà un altro esecutivo. Quel che spiace è che i cittadini si attendono risposte e ancora non le hanno. A inizio anno ho detto che il 2019, nel bene o nel male, sarebbe stato l’anno dell’Autonomia» ha concluso Zaia «e se pensano di arrivare a fine anno senza, questa esperienza di governo è finita».