“’Sono felice, anche se non mi aspettavo di tornare in Brasile. Voglio provare a fare l’allenatore, al Chievo non è stato possibile per tutto quello che è successo. Vorrei insegnare calcio ai ragazzini, per i grandi c’è tempo. La mia famiglia era qui in Brasile, io ero da solo in Italia. Ho trovato un accordo per partire prima della fine dell’ultimo campionato di Serie B. Vivo tra Rio de Janeiro e Florianopolis, città di origine di mia moglie”, racconta Luciano, ex del Chievo, dove ha vissuto stagioni indimenticabili. Luciano gestisce oggi un resort, assieme alla moglie, ma sogna di tornare a tempo pieno nel calcio.
“L’Italia è stata una tappa fondamentale della mia carriera. La società ha creduto in me da subito. Oreste Cinquini era venuto in Brasile per negoziare col Palmeiras. Sono arrivato in Italia nel luglio del 1998. C’era Mazzone: il mister è stato importantissimo, mi ha dato fiducia, è stato un padre per me. Se il Bologna mi ha portato in A, il Chievo mi ha fatto capire che cosa significa giocare a calcio in Italia. Al Chievo ho trovato una famiglia e mi sono rilanciato. Nel 2000-01 ho giocato il campionato più bello della mia vita. C’eravamo io e Christian Manfredini, le due frecce. In panchina c’era Gigi Delneri, un grande allenatore e papà di quel Chievo. Poi è scoppiato lo scandalo legato al mio nome ed è cambiato tutto. Al Chievo ho trovato un presidente come Campedelli, un fratello per me. Mi ha aspettato, mi ha dato fiducia, sono stato malissimo quando ho saputo quello che è successo”.
Adesso ha un sogno, neanche tanto impossibile: giocare nella Clivense. “Ne ho parlato con Pellissier, vediamo. Ho fatto la seconda dose del vaccino anti-Covid, aspetto di essere protetto per tornare in Italia. Sergio mi ha chiamato per giocare quando è partito il nuovo progetto. Siamo le anime del vecchio Chievo. In Brasile sto disputando il campionato amatori, sono allenato. Faccio anche le mezze maratone: ho corso la 10 km in un’ora e diciannove minuti”. Aspettiamolo, tornerà…
Home La Cronaca di Verona Luciano, un sms dal Brasile: “Clivense, aspettami, arrivo. Il sogno deve ricominciare…”