“Buona la prima!”. Bilancio più che positivo per la nuova rassegna di teatro all’aperto “Luci in corte a Calmasino”, che dal 15 luglio al 9 settembre ha portato a esibirsi nella frazione di Bardolino quattro compagnie teatrali veronesi. Sono salite sul palco di piazza San Michele La Bottega delle Arti di Villa Bartolomea, Improschegge di Verona, gli Amici del Teatro dell’Attorchio di Cavaion Veronese e la compagnia Sale e pepe di San Giovanni Ilarione.
La manifestazione è stata organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bardolino, in collaborazione con il Comitato provinciale FITA (Federazione Italiana Teatro Amatori) di Verona. «Siamo molto soddisfatti della risposta di pubblico che hanno registrato i quattro incontri, con punte di quasi cento spettatori a serata – sottolinea l’assessore alla Cultura, Domenica Currò –. Abbiamo pensato a questa nuova rassegna di spettacoli a prezzo popolare per incentivare la socializzazione dei cittadini e arricchire l’offerta culturale nel periodo estivo: il meteo favorevole, a esclusione della serata del 4 agosto che è stata recuperata sabato scorso, ha incentivato la partecipazione, incoraggiando le persone a uscire di casa per assistere a una serata di buon teatro».
Ringrazia il Comune, le compagnie e il pubblico, Nicola Marconi, presidente del Comitato FITA Verona. «Siamo estremamente soddisfatti dei risultati perché la risposta è stata veramente positiva, oltre le aspettative, soprattutto in considerazione del fatto che si trattava di una manifestazione all’esordio, proposta in un territorio già molto vivace in quanto a iniziative», sottolinea.
Esprime soddisfazione anche Marco Rossi, consigliere delegato ai rapporti con la frazione di Calmasino, che ha supportato l’iniziativa fin dal principio: «Con “Luci in corte a Calmasino” abbiamo dato ulteriore risalto alla bellezza di questa parte del nostro paese, dandole la centralità che merita anche dal punto di vista artistico e culturale: il tutto esaurito agli spettacoli ci conferma che questa scelta è stata apprezzata», conclude.