Supermercati, panifici, negozi di ortofrutta, produttori agricoli, ma anche mense aziendali e ristoranti possono ottenere sgravi fiscali aderendo al progetto Rebus, contro lo spreco alimentare. Nello specifico, le imprese possono beneficiare di uno sconto sulla Tari proporzionale al quantitativo di cibo invenduto che, ogni anno, devolvono alle associazioni caritative. Il progetto benefico è gestito dalle Acli provinciali di Verona. Novità di quest’anno, l’inserimento nella bolletta della tassa rifiuti, che Solori ha appena recapitato ai veronesi, delle spiegazioni per le aziende che vogliono aderire al progetto. La presenza delle informazioni direttamente in bolletta, proposta dal consigliere comunale Tommaso Ferrari, è stata approvata dal Consiglio comunale lo scorso ottobre, con la finalità di promuovere l’iniziativa. Obiettivo del progetto è quello di promuovere azioni sostenibili e strutturali di contrasto allo spreco alimentare per trasformare l’eccedenza in risorsa con il coinvolgimento di tutti gli attori del territorio: istituzioni, aziende e terzo settore.A ricordare questa mattina l’importanza del progetto, l’assessore ai Servizi sociali Stefano Bertacco, il consigliere comunale Tommaso Ferrari, il presidente provinciale Acli Italo Sandrini e la responsabile della progettualità Acli Martina Tommasi. “La lotta allo spreco alimentare sarà la sfida dei prossimi anni – ha spiegato Bertacco –. A fronte di una parte di popolazione che risulta a rischio povertà è necessario ridurre le perdite di cibo buono. Questa iniziativa, realizzata grazie ad una sinergia tra istituzioni, associazioni e aziende del territorio, permette di recuperare quintali di alimenti ogni anno, da distribuire alle famiglie più bisognose, evitando scarti inutili, aiutando persone in difficoltà e producendo un risparmio per le imprese che vi aderiscono. Un progetto meritevole, che porta un beneficio a tutta la società, al quale speriamo possano aderire più realtà economiche possibili, affinchè la rete dei soggetti coinvolti continui a crescere”.