Oggi in Veneto vivono circa 280.870 persone con la diagnosi di tumore e quasi due terzi possono affermare di essersi lasciati alle spalle la malattia. Alla fine degli anni Settanta solo poco più del 30% dei pazienti sconfiggeva il cancro. Negli anni Novanta quasi il 47%, oggi circa il 60%. Sono risultati importanti, per questo non si può più parlare di male incurabile. Il merito è da ricondurre alle campagne di prevenzione che consentono di individuare la malattia in fase precoce e a terapie sempre più efficaci. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha raccolto nel libro “Si può vincere”, le storie di pazienti che hanno sconfitto la malattia grazie a una nuova arma, l’immuno-terapia. Il libro, che include la prefazione del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, è stato presentato a Negrar, all’ospedale Sacro cuore, quarta tappa di un tour nazionale, presenti Stefania Gori, presidente AIOM e direttore dell’Oncologia al-Don Calabria, Fabrizio Nicolis, presidente della Fondazione AIOM e direttore sanitario del Sacro Cuore-Don Calabria, di Luca Coletto, l’assessore regionale alla Sanità e Mario Piccinini, amministratore delegato al Don Calabria. Nell’incontro moderato dal giornalista Paolo Cabra, project leader dell’area tumori di Intermedia srl, ha portato la sua testimonianza l’insegnante Marta Todeschini che ha raccontato la sua esperienza nella lotta contro il cancro. Quello che conta, come ha scritto il ministro Lorenzin nella sua prefazione, è riuscire a costruire elevati standard di prevenzione e di trattamento. Per questo bisogna lottare per continuare a tenere alto l’attuale livello del Sistema sanitario nazionale, considerato uno dei migliori: E il Sacro cuore ne è un esempio.