Il Triveneto, e in particolare Verona, fa scuola nel campo dell’Ortopedia. Il 104° Congresso nazionale della SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia) in corso a Roma è presieduto da ortopedici che operano in strutture della regione, a dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dall’Ortopedia triveneta. Presidenti del simposio scientifico sono infatti Claudio Zorzi, direttore del Dipartimento di Ortopedia e Traumatologia dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, e Pietro Ruggieri, direttore dell’Ortopedia e dell’Oncologia Ortopedica dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Padova. I vicepresidenti sono invece Araldo Causero, direttore della Clinica Ortopedica dell’Università di Udine, Bruno Magnan, direttore dell’Ortopedia e della Traumatologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Verona, e Alberto Momoli che dirige lo stesso reparto, ma al “San Bortolo” di Vicenza. La SIOT è la più importante società scientifica italiana di Ortopedia e Traumatologia e rappresenta circa 3.500 soci. Il congresso, che terminerà domenica, verterà su due temi: l’oncologia ortopedica e la revisione delle protesi delle grandi articolazioni. In proposito il “San Bortolo” e il “Sacro Cuore Don Calabria” sono centri di riferimento regionali per la sostituzione delle protesi di anca e ginocchio, con circa 150 interventi ciascuno. L’aumento di persone che in età giovanile si sottopongono a protesi e l’allungamento della vita media fanno sì che per molti pazienti si renda necessaria la sostituzione dell’impianto. Si tratta di un intervento molto più complesso del primo che richiede un centro chirurgico altamente specializzato dove il paziente viene preso in carico da un’équipe multidisciplinare, coordinata dall’ortopedico, e composta da anestesisti-rianimatori, infettivologi, chirurghi vascolari, cardiologi e fisiatri. Per quanto riguarda l’oncologia, essa sta assumendo sempre più rilevanza nell’ambito ortopedico non solo per quanto riguarda i tumori primitivi, ma anche e soprattutto per il trattamento delle lesioni metastatiche sull’osso.