Noi vogliamo lavorare, ma non a queste condizioni, vogliamo rispetto e dignità da parte di tutti! ”. Questa è la voce della Filt Cgil Verona che, assieme ai 43 lavoratori e lavoratrici della Cooperativa Copernico, da ieri hanno indetto uno sciopero ad oltranza alla logistica della Coca Cola di Nogara perché esausti di subire gli scatti di rabbia, anche violentI, da parte di qualche preposto. Si tratta del gruppo di lavoratori più anziani che a differenza degli stagionali e dei precari possono permettersi di fare valere i propri diritti anche attraverso lo strumento dello sciopero, e che intendono esercitarli fino in fondo: una nuova giornata di protesta con totale astensione dal lavoro è stata infatti indetta anche per domani, Giovedì 15 Settembre, dalle 8.30 alle 17.30.
Risulta francamente incomprensibile la posizione della Cooperativa Copernico, di Kuehne Nagel (la multinazionale della logistica che è la vera titolare dell’appalto) e della stessa Coca Cola, che sembrano poco sensibili all’ambiente di lavoro, dove serve più rispetto e dignità. Nel cantiere risulterebbero almeno 6 denunce per aggressioni fisiche e/o verbali, l’ultima delle quali ha costretto un delegato sindacale Filt Cgil a ricorrere alle cure dei sanitari.
Come Sindacato diciamo che la vertenza riguardante il cantiere della logistica alla Coca Cola di Nogara ha conosciuto oggi un preoccupante stallo, con i lavoratori e le lavoratrici, da una parte, che si rifiutano di entrare fintanto che non verranno prese le misure necessarie a mantenere un ambiente consono, mentre dall’altra parte, la controparte aziendale, la cooperativa Copernico, ma anche la stessa Kuehne Nagel, si è irrigidita nelle sue posizioni, rifiutandosi di venire incontro alle richieste dei lavoratori e delle lavoratrici.
Dal momento che la vertenza riguarda il tema della salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro e investe, viste le complicazioni in atto, anche l’aspetto dell’ordine pubblico, come Sindacato dei lavoratori Filt Cgil Verona abbiamo chiesto l’intervento della Prefettura locale alla quale abbiamo sollecitato “un incontro urgente al fine di stimolare ragionamenti condivisi che possano tutelare la salute e la sicurezza all’interno dell’impianto”.