Dici Juve-Verona e non sai come fermare i fotogrammi di una storia senza tempo. Maccacaro e Luppi, Maniero e Di Gennaro, Elkjaer e Zigoni. Non sai dove fermarti, uno più bello dell’altro, ogni fotogramma una storia. Anche se, a pensarci bene, ce n’è uno che non puoi dimenticare. Juve-Verona, a porte chiuse. La Coppa dei Campioni. Il ritorno, dopo lo 0-0 del Bentegodi. L’arbitro francese Wurtz, che poi sarà radiato, che “spinge” avanti la Juve, ignorando un clamoroso rigore per l’Hellas. Il fallo di mano di Serena, è evidente. L’arbitro finge di non vedere, si scatena una polemica senza fine.
Finisce 2-0, quella partita, ma a distanza di 37 anni non sono ancora finiti i rimpianti. I ricordi. “Quando andammo negli spogliatoi” ricorda Volpati, “eravamo tutti incazzati, ci avevano rubato la partita. Il Dige prese uno zoccolo e lo scaraventò per la rabbia contro la vetrata, in alto, nello stanzone. Si ruppe il vetro, si scatenò un parapiglia”.
Arrivarono persino i carabinieri, per capire che cos’era successo.
“Io e Tricella eravamo sotto la doccia. Ci affacciammo per vedere e fu allora che sentimmo il mister dire ai carabinieri: “Se cercate i ladri, sono di là…”. Grandissimo, il mister”.
Una frase diventata storica, com’è storica la foto, a fine partita, di Elkjaer, assieme all’arbitro. Preben, in canottiera, mima all’arbitro la firma di un assegno. “Ti hanno pagato, eh…”.
Due immagini che sono la sintesi di un furto, la fine di un sogno. Due immagini consegnate alla leggenda dell’Hellas.