Ormai lo stato di emergenza sta volgendo al termine, ma ecco la notizia che potrebbe venire prorogato per altri 6 mesi, e quindi fino al 31 luglio. Giorni zeppi di decisioni da prendere per il governo, che da una parte deve pensare al nuovo Dpcm, quello attuale terminerà infatti il prossimo 15 gennaio, e dall’altra deve fare i conti con la scadenza a fine mese dello stato di emergenza, che ha fatto la sua comparsa per la prima volta il 31 gennaio 2020.
Vicini alla proroga dello stato di emergenza. Sempre più concreta, come anche sottolineato da Il Messaggero, l’ipotesi che verrà confermato per altri sei mesi. Del resto, durante la conferenza stampa di fine anno, lo stesso premier Giuseppe Conte aveva annunciato che lo stato di emergenza sarebbe stato prorogato finché ce ne sarebbe stato bisogno.
Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, ha sottolineato che “presto saremo nel pieno della campagna vaccinale e l’epidemia è ancora in corso. Prorogare lo stato di emergenza mi pare inevitabile e come minimo bisognerà arrivare a primavere inoltrata”. Quindi vi è quasi la certezza che verrà prorogato. Si deve solo vedere di quanto: fino al 31 marzo o, più probabile, fino al 31 luglio. La prima scelta sarebbe più prudente, vista la tenuta precaria del governo, ma sembra che alla fine verrà scelta la seconda, più ottimistica. Tra l’altro, il 31 luglio sarebbe anche l’ultima possibilità.
Lo stato di emergenza infatti può essere prorogabile solo di 12 mesi e poi di altri 12. Ma il periodo si conta dal termine della prima dichiarazione dello stato d’emergenza. Si parla quindi del 31 luglio 2020. Anche vero che in situazioni estreme le scadenze in passato sono state messe da parte, come per i terremoti avvenuti in Italia. Proroga a parte, “prima si deve pensare al nuovo Dpcm, dato che quello attuale scadrà il prossimo venerdì 15 gennaio. Probabilmente però non vi saranno grosse novità rispetto a quello attuale, una specie di copia e incolla. Intanto da domani ci sarà una stretta fino al 15 gennaio.
Il nuovo Dpcm. L’unico cambiamento sarà il ritorno delle fasce per le Regioni, che si baserà sui nuovi parametri relativi all’Rt. Ancora non è chiaro se comparirà magicamente la ormai famosa zona bianca, ma poco importa perché, almeno per il momento, nessuna regione rientrerebbe nei canoni richiesti per accedervi.
Il ministeri dei Beni culturali e dello Sport vorrebbero far ripartire musei, palestre e piscine già dal prossimo 15 gennaio. I più vicini a Vincenzo Spadafora, ministro per le politiche giovanili e lo sport, hanno garantito che “lo sport entrerà nel nuovo Dpcm, da fine dicembre stiamo lavorando con il Cts per un protocollo che ci permetterà di aprire in modo differenziato palestre, piscine e scuole di danza in zona gialla”.