Lo sport è sempre palestra per la vita E rappresenta uno strumento per arrivare alla pace: riflessioni su un presente amaro

Oggi si celebra nel mondo la “Giornata Internazionale dello Sport per lo sviluppo e la pace”. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) l’ha proclamata in questa data, per commemorare l’inaugurazione dei primi Giochi Olimpici moderni. L’ONU con questa scelta invita gli Stati, il sistema delle Nazioni Unite per lo sviluppo e la pace, le organizzazioni internazionali competenti, le organizzazioni sportive, la società civile, le organizzazioni non governative e il settore privato a cooperare, osservare e sensibilizzare in merito. Quest’anno, più di altri, tale giornata risuona altisonante e smuove innumerevoli emozioni, per la situazione pandemica e di conflitto in cui il mondo si trova.
Immancabile, ma sempre di forte impatto, ricordare la celebre frase di Pierre de Coubertin, Fondatore dei Giochi olimpici “Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla.”
Lo sport dunque, come strumento volto a evolverci, come chiave di armonia e come forma di legame tra i popoli. Lo sport di fatto grazie a un linguaggio comune può divenire una fonte di ricchezza condivisa. Se scopo della celebrazione è contribuire ad accrescere la consapevolezza del ruolo storico svolto dallo sport nel perseguire lo sviluppo, la pace, la parità di genere, l’integrazione sociale e molto altro ancora, è ineludibile quanto lo sport abbia un ulteriore potere intrinseco straordinario.
Seppure spesso al centro di critiche, richiami e a volte palcoscenico improprio di eventi non del tutto “sani”, nella sua accezione più pura rappresenta una sorta di palestra dove allenarsi alla vita. Ci insegna nel praticarlo, attraverso tutte le sue forme, la disciplina, la lealtà, l’equità e riesce a mettere in contatto culture diverse che attraverso la sfida imparano prima a rispettarsi e poi a confrontarsi. Lo sport ha un grande valore educativo e sociale, in quanto riesce a sublimare quel desiderio di conflitto e di sfida insiti nell’animo umano, regolamentandoli e circoscrivendoli all’interno di una leale disputa. Offre inoltre una potente forma di contenimento volta a raccogliere la scarica di energie, che ognuno di noi ha la necessità di esprimere. Accetta impulsi e istinti indirizzandoli in un’attività positiva e socialmente accettata.

Sara Rosa, psicologa e psicoterapeuta