C’è Carolina Morace, la più grande giocatrice del calcio italiano che ritrova una sua compagna di squadra, “…la Bonato, così forti ne ho viste poche”. C’è Roby Dalla Vecchia, il capitano della storica Korac della Mash, assieme all’olimpionico Di Donna. E poi Bruno Bagnoli, tornato a Verona per dispensare ai ragazzi i tesori della sua esperienza. E poi lui, Lambertone Boranga, grande (e matto) portiere anni ’70, oggi medico affermato e campione del mondo master di atletica. “Io e la Morace – dice – siamo l’esempio che, se uno vuole, può fare sport ad alto livello e anche studiare…”. Lui medico, lei avvocato, “lo sport è solo una parentesi, la vita è altro” Ci sono, lì nella splendida cornice della Corte Scaligera a Mozzecane, valori forti, veri. “Perché lo sport ci ha insegnato a vivere” dicono tutti. “Perché fare sport vuol dire crescere come persone, imparare a vincere e perdere, confrontarsi con gli altri. Capire i propri limiti”. E’ un’autentica lezione sullo sport, “come dovrebbe essere”. “Senza pregiudizi, senza preclusioni”. E’ un avvertimento anche alle famiglie, alla presenza dei genitori, diventata sempre più “ingombrante”. “La famiglia ci deve essere, ma noi non vogliamo che i genitori assistano agli allenamenti” osserva Bagnoli. “Voi ci affidate i ragazzi e in quel periodo lì, ci pensiamo noi”. Tutti concordano. “Se mettiamo pressione ai ragazzi, facciamo loro del male, creiamo illusioni sbagliate”. “E distruggiamo le figure fondamentali della loro crescita” aggiunge la Morace. “L’allenatore è come l’insegnante, per un ragazzo è sacro, guai metterlo in dubbio”. La serata procede tra aneddoti e sorrisi, risotti e buon vino. La gioia più grande? “Beh, quando alzi la Korac, è il massimo” dice Dalla Vecchia. “L’oro olimpico, ti rende immortale” sospira Di Donna. Poi il gran finale. Che cosa vi ha dato lo sport? Tutti seri, impegnati. “Amicizia”. “Condivisione”. “Rispetto”. “Regole per la vita”. L’ultimo è Boranga. “Beh, mi ha dato anche un po’ di soldi per prendere la Porsche…”. Tutti in piedi. Per la “pazzia”, ma viva la sincerità…