Nel territorio di Verona e provincia esistono molte imprese che, nel vero senso della parola “impresa”, hanno dato vita a delle realtà uniche nel loro genere. ogni azienda ha la sua storia fatta di successi, crisi che hanno portato a un miglioramento ma soprattutto di persone.
Tra queste, una storia di successo è sicuramente Vetrocar, leader nel settore del nella riparazione e sostituzione di qualsiasi tipologia di cristallo su qualsiasi tipologia di veicolo. Ci siamo fatti raccontare il passato, presente e futuro dell’azienda dall’amministratore delegato Maurizio Acri.
L’azienda nasce, anche se per poco, nel secolo scorso. Quali sono i punti salienti della sua storia?
Vetrocar è un’azienda che ha le sue radici a Verona, fondata oltre cinquant’anni fa da un piccolo imprenditore, Sergio Pompole, che si dedicava alla distribuzione di ricambi per auto, con un focus particolare sui vetri. La svolta nel nostro servizio è arrivata alla fine degli anni ’90 e all’inizio degli anni 2000 con l’ingresso della seconda generazione della famiglia, che include il nostro attuale presidente Giorgio Pompole. Sotto la sua guida, abbiamo iniziato a specializzarci nel settore della sostituzione e riparazione dei vetri, inaugurando il nostro primo centro a Verona.
Il presidente quando parla della storia di Vetrocar racconta sempre del suo rapporto con il padre, al quale si ispira molto ancora oggi dopo diversi anni dalla sua scomparsa. Quando il presidente entrò in azienda con l’idea di cambiare il business da distributori a servizio di sostituzione e riparazione fu un cambio epocale, ma era sicuro dell’opportunità e il tempo gli ha dato ragione.
Un’altra evoluzione per l’azienda è arrivata tra il 2014 e il 2015, quando abbiamo percepito la necessità di espanderci sul mercato in maniera più significativa.
Quando è entrato in azienda?
Nel gennaio del 2015. E da allora ho lavorato intensamente sulla pianificazione e lo sviluppo dell’azienda, che comprende anche Vetrauto, gestito sotto la stessa direzione.
All’inizio del 2015, Vetrocar era ancora un’azienda a carattere prevalentemente locale, con 12 dipendenti e un fatturato di 1,4 milioni di euro. Da quel momento, abbiamo iniziato un processo di trasformazione e crescita, costruendo una rete capillare sul territorio e avviando collaborazioni con compagnie assicurative e società di noleggio. Abbiamo sviluppato un modello di franchising che ci ha permesso di espanderci rapidamente e di affermarci come uno dei principali operatori nel nostro settore in Italia.
Il nostro impegno e la nostra capacità di adattamento ci hanno permesso di essere tra le 400-500 aziende italiane con la crescita più rapida in termini di fatturato per quattro trienni consecutivi. Abbiamo saputo coniugare le esigenze dei nostri clienti e dei partner, ottenendo un notevole apprezzamento da entrambe le parti, un fattore chiave che ha contribuito in modo significativo alla nostra crescita e al nostro successo continuo.
Qual è la situazione odierna dell’azienda?
Oggi Vetrocar si afferma come operatore leader in Italia, con 220 filiali sparse sul territorio. Abbiamo sempre perseguito la crescita, e continuo a vedere grandi opportunità di espansione nel mercato, nonostante la nostra già rilevante quota. In Italia, e non solo a Verona, circa un automobilista su tre sceglie le nostre filiali per il servizio di sostituzione e riparazione vetri.
Stiamo adattando la nostra attività al nuovo concetto di mobilità, dove l’auto è vista più come un servizio che un possedimento. Questo cambio di paradigma ci vede come operatori leader nel settore del noleggio auto. Abbiamo anche anticipato un’altra tendenza: l’assicurazione auto autonoma, senza il supporto di agenzie, collaborando con compagnie assicurative digitali.
Quali sono, secondo lei, i vostri punti di forza?
La nostra capacità di essere flessibili e visionari ci ha permesso di anticipare i trend di mercato e acquisire un vantaggio competitivo. Questa flessibilità è stata cruciale, soprattutto considerando che la sostituzione del vetro è diventata più complessa a causa dei dispositivi di sicurezza integrati nei parabrezza. Abbiamo investito molto in innovazione tecnologica e formazione del personale per far fronte a questa sfida.
Il nostro focus è sempre sulla soddisfazione del cliente. Non avendo clienti abituali, puntiamo a trasformare ogni cliente in un ambasciatore del nostro brand. Questo obiettivo lo raggiungiamo attraverso un forte impegno nel marketing digitale e presidiando il territorio. La nostra dedizione alla qualità del servizio è stata riconosciuta per quattro anni consecutivi con il premio “Campioni della Crescita”, rilasciato da Repubblica Affari e Finanza assieme all’Istituto Tedesco di Qualità dall’Istituto Tedesco di Qualità. Abbiamo inoltre ricevuto diversi premi da Google per le migliori recensioni online. Questi riconoscimenti riflettono l’apprezzamento e la fiducia dei nostri clienti, il vero segno del nostro successo.
Esportare il modello Verona nel Paese
Un successo, oltre il fatturato: responsabilità sociale, sostenibilità e intelligenza artificiale
Qual è il vostro rapporto con la città?
Il nostro successo è strettamente legato al nostro rapporto con il territorio di Verona. Abbiamo sviluppato un modello operativo qui, che poi abbiamo esportato in tutta Italia. Questo modello si basa su un forte radicamento locale, che include il sostegno a iniziative sociali e sportive minori. Verona rimane un fulcro per la nostra azienda, con la sede centrale e il coordinamento delle attività di back office. Inoltre, abbiamo filiali e magazzini distribuiti in varie parti d’Italia, come Napoli e Torino, che ci permettono di rifornire tutte le nostre filiali.
Quali sono i vostri obiettivi per il futuro?
Puntiamo a incrementare ancora, con una crescita ancora più specializzata, sostenuta da processi digitali. Partendo nel 2015 da un fatturato di 1,4 milioni, prevediamo di chiudere quest’anno con oltre 50 milioni. Il nostro gruppo ora conta tra i 200 e 220 dipendenti.
Per il futuro prossimo stiamo operando per presidiare città strategiche come Milano, Torino, Roma e altre, con centri diretti Vetrocar, con l’obiettivo di raggiungere tra i 40 e i 50 centri nei prossimi due anni. Ciò ci permetterà di elevare gli standard del nostro servizio.
Stiamo anche investendo sulla specializzazione. Le auto moderne, sempre più connesse e complesse, richiedono tecnici altamente specializzati e strumenti operativi all’avanguardia. La cybersecurity è un’altra area di focus, considerando l’interconnessione delle auto moderne.
Inoltre, daremo un’ulteriore spinta alla formazione del nostro personale, trasformando il nostro centro di formazione attuale in una vera e propria Academy per attrarre giovani talenti.
Vetrocar però mira a una crescita sostenibile, e oggi non si può essere sostenibili solo economicamente. Per questo ci impegniamo a compensare le emissioni di CO2, ad esempio, sposando progetti per la creazione di foreste. La sostenibilità è parte integrante della nostra filosofia: abbiamo commissionato uno studio e la riparazione del vetro che eseguiamo, operazione a cui diamo sempre la priorità rispetto alla sostituzione, riduce sprechi in termini di trasporto e di smaltimento e fa risparmiare ogni volta 94kg di CO2. Il nostro impegno è diventare un’azienda carbon free entro il 2026, in linea con gli standard ESG.
Infine, in ambito tecnologico, stiamo monitorando con molto interesse l’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale, tanto che stiamo studiando lo sviluppo di un progetto che grazie a una foto scattata permetterà di riconoscere il tipo di veicolo e il danno subito, indirizzando i clienti in modo più efficiente. Questo ridurrà i tempi di attesa e ottimizzerà la logistica, migliorando ulteriormente l’esperienza del cliente con Vetrocar.
Luca Girelli