Lo “Snus” cresciuto col covid La sostanza lanciata in Svezia sempre più in uso tra i giovani

E’ recente la notizia delle due ragazzine tredicenni che si sono sentite male dopo aver assunto lo “Snus”, offerto da un compagno di classe, in una scuola media di Ferrara. Si tratta di una sostanza sempre più in uso, soprattutto tra i giovanissimi, lanciata in Svezia nel 2014 e diventata legale in Italia (ai maggiorenni) solo a partire dallo scorso anno. Un report di Research and Markets afferma infatti che il mercato dello Snus ha raggiunto un valore di 763,11 milioni di dollari nel 2022, con previsioni di crescita fino a 1,23 miliardi di dollari entro il 2030. Dopo La Pandemia da Covid è stato registrato un aumento dell’uso e una diminuzione dell’età media di chi lo assume. Lo Snus in sacchettino (che ricorda le bustine da tè) contiene tabacco umido, nicotina, alcuni sali e degli aromi. Per assumerlo basta posizionarlo tra il labbro superiore e la gengiva, consentendo un rilascio graduale della sostanza senza combustione. Sebbene venga considerato meno dannoso rispetto al fumo di sigaretta, lo Snus presenta comunque diversi rischi per la salute, alcuni particolarmente gravi. Lo Snus contiene nicotina, una sostanza altamente dannosa e tossica, un suo uso regolare può portare a dipendenza. L’uso dello Snus può causare irritazione gengivale, recessione gengivale (condurre alla piorrea) e altre malattie parodontali. Può anche portare a macchie sui denti e al deterioramento della salute orale. Esistono evidenze che l’uso di Snus è associato a un aumento del rischio di alcuni tipi di cancro, in particolare il cancro orale, alla gola e al pancreas. L’assunzione di nicotina può aumentare la pressione sanguigna e il ritmo cardiaco, contribuendo a un maggiore rischio di malattie cardiovascolari. L’assunzione di Snus può determinare disturbi gastrointestinali, come nausea e problemi digestivi. L’uso di Snus durante la gravidanza è stato associato a complicazioni come parto prematuro, basso peso alla nascita e problemi di sviluppo nel bambino. L’assunzione di Snus può influire negativamente sul tono dell’umore e sull’ansia, contribuendo a problemi di salute mentale. La crescente popolarità dello Snus tra i ragazzini richiede particolare attenzione, da parte delle famiglie e del mondo della scuola, per garantire un ambiente più sicuro. Solo tramite l’educazione e la consapevolezza del rischio si potrà ridurre l’uso di sostanze nocive e preservare la salute dei più giovani.

Sara Rosa, psicologa e psicoterapeuta