La gratitudine è un sentimento e uno stato d’animo che permette di nutrire il proprio essere sulla base del riconoscimento dell’importanza di ciò che si ha. La gratitudine è anche una vera e propria pratica che consiste nell’accorgersi di quello che già possediamo, senza focalizzarsi su ciò che ci manca. In quanto esercizio, richiede sicuramente uno sforzo per acquisire riconoscenza ma, allora, perché questa fatica dovrebbe valere la pena di essere compiuta? La pratica quotidiana della gratitudine, lo dice la psicologia e non solo, ha diversi effetti positivi sul nostro stato d’animo e sul nostro benessere in generale. Concentrandosi, infatti, su ciò che si ha nella propria vita ci si immerge totalmente nel momento presente, accantonando di conseguenza tutte le ansie e tutte le paure o aspirazioni derivanti dal futuro. Questo metodo permette di ridurre lo stress e la tristezza focalizzandosi sulla propria felicità presente e permette, così, di accorgersi degli elementi positivi che caratterizzano la nostra esistenza e di regalarci un sollievo immediato nonché di aumentare la nostra stessa autostima. Un’altra nota felice di questa pratica si percepisce anche nel rapporto che si instaura con l’altro. Riconoscere che quello che abbiamo, e ciò che siamo, sono il frutto di moltissime esperienze e della contaminazione con gli altri, ci permette di capire anche qual è il valore di chi ci circonda, iniziando così a vedere anche l’arricchimento che da questi incontri deriva. Tutto ciò permette di affinare la nostra capacità di crescita e di saper cogliere la ricchezza e l’unicità di ogni incontro. E oggi? Quanto siamo grati di ciò che abbiamo? Gratitudine è sinonimo di empatia e, quindi, di connessione con l’altro, una caratteristica che è sì innata, ma che si può acquisire e migliorare nel corso della propria vita. Chi, al giorno d’oggi, non sa dire “grazie’’ o essere grato per quello che ha potrebbe avere avuto una mancanza, durante la propria crescita, di esempi che hanno insegnato lui/lei l’importanza di questo valore. Oltre ad un fenomeno di mancata educazione possono aver influito anche diversi altri fattori, come l’incapacità di cogliere i lati positivi di sé stessi e della propria vita. Se non si pratica questo sentimento è molto facile rapportarsi all’altro con negatività. Credendo di avere la meglio in realtà, in questo modo, alimenteremo il nostro senso di solitudine e la nostra bassa autostima.
Tiziana Recchia
Fondatrice, titolare e amministratrice di Cassiopea. Da oltre 30 anni business e life coach, si occupa di formazione e supporta le aziende nei momenti di cambiamento. Collabora con la redazione de “La Cronaca” per portare il suo punto di vista esperto nel mondo del business. Scopri il servizio di consulenza più adatto alle tue esigenze su www.cassiopeaweb.com, o contattami direttamente, scrivendo a tiziana@cassiopeaweb.com o chiamando il 347 1513537.