Nel 1962 la carovana mondiale sbarca in Cile. E’ un mondiale, quello cileno, mediocre dal punto di vista del gioco. E’ anche il mondiale delle botte e delle risse che coinvolgerà, purtroppo, anche la nostra nazionale. Per l’Italia è ancora una volta una spedizione fallimentare: il clima ci è apertamente ostile a causa di alcuni articoli sul sottosviluppo cileno pubblicati dai nostri quotidiani e ripresi dalla stampa locale. Nel nostro girone sono inserite Svizzera, Germania Ovest e guarda caso anche il Cile. Dopo il pareggio 0-0 con i tedeschi ci toccano i padroni di casa: la partita, che passerà alla storia come la battaglia di Santiago, è diretta dall’inglese Aston. Si comincia e già al 6′ Ferrini scalcia in risposta a un giocatore cileno: l’arbitro espelle l’azzurro. A metà del primo tempo il capolavoro di Aston: David vicino alla bandierina del calcio d’angolo, colpendo il pallone, forse, scalcia Lionel Sanchez. Il cileno si alza e stende il povero David con un pugno. Fuori anche David, incredibile! Siamo in 9 e demoralizzati: il Cile ci finisce con le reti di Ramirez e Toro, 2-0 finale. Aston dopo questa partita sarà radiato e non metterà più piede su un campo di calcio. A nulla servirà il 3-0 sulla Svizzera, torniamo a casa, non sapendo ancora che all’orizzonte c’è un certo dentista coreano che quattro anni più tardi ci farà ancora più male.